Cogliendo quindi al volo l’occasione di dover andare a domicilio da un cliente, ho chiesto a Cristina di vederci per due chiacchiere e qualche foto in libertà dandoci appuntamento lungo il tragitto, in un posto sito a metà strada e comodo per entrambi.
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Cristina, 2025 - Luce Naturale |
Non vedevo Cristina da parecchio tempo ( forse tre anni) e, nonostante ci fossimo tenuti in contatto, l’occasione per fare qualche scatto assieme era stata sempre rimandata.
Ci tengo a precisare che non c’è stato alcun tipo di intento o premeditazione in questi scatti, sostanzialmente improvvisati. Conoscevo il piccolo borgo di Montechiarugolo, ricordavo la presenza di svariate situazioni interessanti come colori e sfondi e tanto è bastato. Ogni tanto, fa bene anche questo tipo di esercizio.
Ci tengo a precisare che non c’è stato alcun tipo di intento o premeditazione in questi scatti, sostanzialmente improvvisati. Conoscevo il piccolo borgo di Montechiarugolo, ricordavo la presenza di svariate situazioni interessanti come colori e sfondi e tanto è bastato. Ogni tanto, fa bene anche questo tipo di esercizio.
La luce della giornata era bellissima ma - si sa - in esterna tutto può cambiare in un istante, soprattutto se non si è fatto un accurato sopralluogo nell’orario interessato: è sufficiente un edificio nel posto sbagliato, un gruppo di alberi troppo cresciuti o qualsiasi altro elemento imprevisto per alterare anche la migliore delle intenzioni; è proprio in queste situazioni che il “mestiere” e l’esperienza sul campo aiutano maggiormente trasformando ogni situazione favorevole in un’opportunità, sfruttando al massimo anche il poco tempo a disposizione. E così, appuntamento davanti al castello – un classico – abbiamo iniziato la nostra mini sessione.
Contavo di avere quasi un’ora di luce a disposizione ma all’atto pratico è stata molto di meno. La luce è mutata e calata molto velocemente e nel giro di pochissimi minuti abbiamo perso diversi angoli e lame di luce che avevo precedentemente identificato: ho quindi dovuto gestire abbastanza velocemente il tutto (si era pensato anche ad un cambio d’abito alternativo ma non c’è stata proprio occasione di avere luce interessante per poter proseguire) cercando soluzioni alternative esplorando velocemente i dintorni.
Tutti gli scatti sono stati eseguiti in luce naturale, sfruttando le condizioni ambientali e strutturali disponibili, senza ricorrere all’ausilio di assistenti o strumentazione extra (panneli, illuminatori, etc), per cui è stata una sfida molto divertente da portare a termine.
Contavo di avere quasi un’ora di luce a disposizione ma all’atto pratico è stata molto di meno. La luce è mutata e calata molto velocemente e nel giro di pochissimi minuti abbiamo perso diversi angoli e lame di luce che avevo precedentemente identificato: ho quindi dovuto gestire abbastanza velocemente il tutto (si era pensato anche ad un cambio d’abito alternativo ma non c’è stata proprio occasione di avere luce interessante per poter proseguire) cercando soluzioni alternative esplorando velocemente i dintorni.
Tutti gli scatti sono stati eseguiti in luce naturale, sfruttando le condizioni ambientali e strutturali disponibili, senza ricorrere all’ausilio di assistenti o strumentazione extra (panneli, illuminatori, etc), per cui è stata una sfida molto divertente da portare a termine.
Dal punto di vista pratico volevo provare ad usare un po' la Sony A6400 in un contesto diverso da quello della sala posa / studio cui è sempre stata destinata, ed ero infatti curioso di vedere come se la cavava in una situazione classica di esterno, soprattutto nell’utilizzo a mano libera. L’esperimento è stato molto interessante perché mi ha permesso di capire meglio il funzionamento e la resa di questo attrezzo che conosco ancora molto poco. Innanzi tutto ho capito che devo prestare attenzione a come la avvicino al viso in quando posso spostare l’area AF con il naso (!!!) - e che quindi dovrò disattivare il touch panel in futuro – mentre ho compreso meglio il funzionamento delle varie modalità dell’ AF, del tracking e dello scatto completamente meccanico e con otturazione semi-elettronica.
La maggior sfida, in questo tipo di sessioni, è quella di trovare la giusta ambientazione (a volte basta solo un muro del colore giusto), con una luminosità adeguata, una direzionalità della luce interessante e allo stesso tempo priva di grosse problematiche legate al bilanciamento dei colori (onde evitare complessi interventi di post produzione per rendere meno evidenti le discrepanze).
Uno degli spot più interessanti è saltato fuori proprio all’ultimo, a tempo ormai quasi scaduto, in una proprietà privata in cui ci hanno gentilmente concesso l’accesso.
Nonostante quindi le condizioni iniziali non ben definite e una pianificazione praticamente assente, io e Cristina ci siamo divertiti parecchio, portando a casa, in una manciata di minuti, il risultato sperato e un bel pomeriggio in compagnia.
Uno degli spot più interessanti è saltato fuori proprio all’ultimo, a tempo ormai quasi scaduto, in una proprietà privata in cui ci hanno gentilmente concesso l’accesso.
Nonostante quindi le condizioni iniziali non ben definite e una pianificazione praticamente assente, io e Cristina ci siamo divertiti parecchio, portando a casa, in una manciata di minuti, il risultato sperato e un bel pomeriggio in compagnia.
Fotografie: Ugo Baldassarre - Modella: Cristina Ghillani
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Se sei un fotografo o un appassionato >>> Frequentemente propongo questo tipo di situazioni nei miei Pomeriggi Fotografici di Ritratto di gruppo; se ti interessa partecipare o essere aggiornato sui prossimi appuntamenti, contattami liberamente al mio indirizzo e-mail info@ugobaldassarre.com ,segui i miei post su Instagram e la sezione News del mio sito www.ugobaldassarre.com
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