Nonostante alcuni fissi di qualità davvero eccellente, negli ultimi anni, soprattutto con la migrazione della propria produzione al mondo mirrorless, Tamron si è dedicata quasi esclusivamente alla progettazione e realizzazione di obiettivi zoom. Dai grandangoli ai supe-tele, non manca nulla nel catalogo del produttore nipponico, soprattutto da quando i propri prodotti si sono allargati, dal solo sitema Sony E anche alle baionette Fuji X e Nikon Z.
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Il nuovo Tanron 90mm f/2.8 Di III Macro VXD |
Tuttavia, come era lecito aspettarsi, una lente storica come il Tamron 90 Macro, da sempre cavallo di battaglia del brand, non poteva non fare la sua comparsa con una nuova reincarnazione pensata per le moderne fotocamere digitale, ed infatti eccomi qui a parlare dell’ultima versione di questa storica focale, presentata nelle varianti Sony e Nikon (compatibili sia con formato FF che APS-C).
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Ritratto in luce naturale |
Ma io che cosa ci faccio con una lente macro? Ma mi pare ovvio! Ci fotografo le persone. Le lenti macro sono da sempre state utilizzate con risultati eccellenti in ambito di ritratto, soprattutto Moda & Beauty ove l’esaltazione massima del dettaglio e la nitidezza contribuiscono a sottolineare il lavoro di Syling e Make Up dei soggetti. Se in genere l’estrema nitidezza della textures della pelle può essere un problema da gestire, in alcuni ambiti specifici è invece esattamente quello che serve. Il 90 Macro è sempre stata una focale perfetta per questo tipo di scatti, sia se utilizzato normalmente a 90mm (FF), con un inquadrato molto simile al classico 85mm, sia in versione “allungata” (x 1,5 in APSC), in cui diventa un perfetto 135mm eq. (altra focale classica per primissimi piani).
Una focale fissa quindi, così "adatta" e luminosa, è sicuramente un ottimo candidato per questo genere di utilizzo.
Come tutti gli obiettivi macro, il nuovo Tamron 90 Macro non è solo specifico per la fotografia ravvicinata: ha infatti un comportamento del tutto classico se utilizzato a normali distanze di messa a fuoco. A tal proposito, devo segnalare una reattività dell’ AF molto buona (non per nulla il prodotto si fregia della sigla VXD, acronimo per Voice-coil eXtreme-torque Drive, che identifica il motore di AF ad alte prestazioni di Tamron ); quando l’obiettivo lavora a distanze “macro” è possibile limitare l'escursione dell’ AF tramite l’apposito selettore posto sul barilotto. La distanza minima di messa a fuoco è di 0,23m mentre il massimo rapporto d'ingrandimento è di 1:1. Va ricordato che questa tipologia di obiettivi, quando utilizzati al massimo ingrandimento, perdono la loro luminosità dichiarata, raggiungendo un diaframma effettivo maggiore: i corpi macchina Nikon segnalano la reale chiusura f, mentre il software delle fotocamere Sony continua a segnare f/2,8 pur calcolando correttamente la variazione di luce: preciso che questa discrepanza non è indice di un malfunzionamento o di un problema ma è un comportamento normale per questa tipologia di obiettivi. La struttura ottico/meccanica di tutte le lenti macro funziona così, mentre i sofware dei diversi produttori di fotocamere interpretano diversamente i dati forniti dall’elettronica. Se quindi negli Exif di un file Nikon trovaste una indicazione del valore di f diversa, sebbene foste a TA, non c'è da preoccuparsi.
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Chiara Baccarini - Ritratto in luce LED |
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Chiara Baccarini - Ritratto in studio in luce LED |
Come tutte le lenti Tamron, anche questo nuovo 90 Macro vanta una costruzione molto solida e piacevole al tatto, che trasmette estrema cura e qualità: lo stesso paraluce (fornito in dotazione), con una intelligente “finestra” laterale a scomparsa per permettere l’utilizzo di filtri circolari orientabili (CPL o ND variabili), è rappresentativo della cura riposta nella progettazione di ogni aspetto di questo prodotto, che è anche dichiarato come resistente ad agenti esterni (MR) in quando pensato per un utilizzo outdoor.
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Ritratti in luce naturale |
Un aspetto che mi è piaciuto davvero molto di questo 90 Macro Tamron è la sua resa a f/2,8 nel ritratto: utilizzando un sensore APSC non ho necessità di chiudere troppo il diaframma (si può arrivare max a f/16 con ben 12 lamelle) in quanto il crop-factor mi garantisce una PdC più che adeguata, mantenendo una eccellente resa della pelle e dei visi, con uno sfuocato gradevolissimo e una progressione della nitidezza davvero ottima.
Ovviamente, mancando di stabilizzazione ottica, l’uso a mano libera diventa molto più efficace su un corpo macchina con stabilizzatore IBIS, mentre nell’utilizzo classico su treppiede non ci sono limitazioni di sorta. Peccato per la mancanza di un selettore fisico per disattivare l' AF è passare quindi rapidamente in modalità MF per riprese di precisione su treppiede.
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Due scatti sul balcone a mano libera con body stabilizzato (A6600) |
In conclusione, il Tamron 90mm F/2,8 Di III Macro VXD è un obiettivo davvero ottimo, in grado di eccellere in diversi generi fotografi e proposto ad un prezzo di listino davvero competitivo! Come tutti i prodotti Tamron ufficiali per il mercato italiano gode di 5 anni di Garanzia, aspetto da non sottovalutare in prospettiva di un investimento a lungo termine. Se state cercando un medio-tele di alta qualità, è una soluzione che consiglio caldamente. Per tutte le informazioni tecniche potete consultare il sito ufficiale qui
Nota: tutte le foto sono state eseguire con Tamron 90 Macro (Sony) su sensore APSC 24Mpixel (eq 135mm).
Tutti i prodotti Tamron sono distribuiti ufficialmente in Italia da Polyphoto SPA.
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