// Jpeg, non Jpeg o... quale Jpeg?

Il lancio della recente OM System OM-3, fotocamera decisamente orientata alla creazione di foto e video pronti all’uso, assieme all’esperienza pratica che ne ho fatto durante il test per scrivere i vari articoli a riguardo, hanno fatto riaffiorare alla mente uno dei dubbi più diffusi nel mondo della fotografia digitale: ha senso scattare in formato Jpeg? E’ utile? Si Può fare buona fotografia cercando di ottenere uno scatto finale direttamente nella fotocamera (Jpeg OOC)? 
 
 






In verità credo di aver già affrontato questo discorso "Jpeg" in passato ma, come è normale che accada, un blog così longevo non può essere immune all’evoluzione del proprio autore, pertanto non è detto che quanto scritto qualche anno fa risulti ancora attuale (si cambia eh… controllate sempre la data dei post che leggete per capire se è un’opinione attuale o vecchia di 10 anni!).
Io, in quanto fotografo, ritengo essere mio preciso essere in grado di catturare la luce nel miglior modo possibile per descrivere la scena o l’idea che mi si para dinanzi; da questo punto di vista non c’è distinzione nel mio approccio, a prescindere dal formato di registrazione scelto.


OM-3 - Bianco e Nero - profilo Monocrome + Curve personalizzate

 
OM-3 - Bianco e Nero elaborato da RAW con interventi localizzati



Personalmente scatto sempre in modo da avere i RAW come archivio e come base per lo sviluppo delle mie fotografie: in realtà, visto che le schede di memoria ormai lo permettono, uso sempre il doppio formato RAW + Jpeg sebbene raramente ricorra all’uso del secondo se non in casi particolari, come la necessità di una consegna molto rapida o la realizzazione di stampe immediate durante un evento. 
 

OM System OM-3 | Jpeg OOC con simulazione colore personalizzata


la OM-3 come da tradizione offre colori perfettamente bilanciati e un Jpeg pronto all'uso

Scattare in JPEG per avere u'immagine finle pronta all'uso, significa fondamentalmente, fare un attento e meticoloso settaggio del proprio strumento per ottenere un risultato ottimo già in camera; per molti generi fotografici o per molti tipi di contenuti è estremamente comodo. Si tratta di fare delle modifiche una volta sola per poi dedicarsi a fotografare con un minimo di attenzione in più. Il vero problema è che poche fotocamere sono comode da questo punto di vista e quindi la comodità di fare tutto dopo, al PC, ha sempre avuto la meglio.
Al giorno d’oggi la velocità nel postare un contenuto supera spesso la richiesta di qualità, senza contare che molti utenti utilizzano in maniera molto pesante i filtri delle App, rendendo spesso vana l’attenta a minuziosa post produzione effettuata. Esiste quindi sicuramente la necessità, per molti utenti, di creare file pronti all’uso, semplici e rapidi da condividere e di alta qualità. 
 
Giulia, 2024 - OM System OM-3 + Zuiko Pro 25mm | Jpeg OOC con Art Filter

 
 
Giulia, 2024 - OM System OM-3 + Zuiko Pro 25mm | Jpeg elaborato dal Raw

 
 
Dal punto di visto tecnico, scattare in Jpeg è simile, come concetto, a quello di usare una diapositiva (che dava meno margine di errore) e pertanto è anche una sfida stimolante. Anche perché, se inizia a subentrare la necessità di apportare qualche modifica anche leggera, viene meno la comodità di non dover usare un PC e il vantaggio si azzera. Insomma, se non si punta ad avere lo scatto pronto già direttamente sulla scheda di memoria, il vantaggio del Jpeg si riduce parecchio e pertanto diventa meno appetibile.
Tuttavia, per moltissimi creatori di immagini, è lo smartphone lo strumento base per lo sviluppo, la modifica e la condivisione delle proprie fotografie: anche in questo caso, il formato Jpeg, è quello ideale, con meno "capricci" di compatibilità e maggior velocità di gestione in quanto non deve essere modificato e poi esportato in un altro formato per poter essere utilizzato. Chi quindi è già abituato a questo flusso di lavoro troverà sicuramente comodo utilizzare lo stesso formato anche su apparecchi più "seri", magari continuando ad utilizzare la solita APP sul telefono come cuore del proprio workflow.
 
 
OM System OM-3 - Jpeg OOC con profilo colore predefinito 

OM System OM-3 - Jpeg OOC con Art Filter

 

E se parliamo di ritratto, è plausibile pensare di poter fare a meno di scattare in RAW? Dipende. Per realizzare un ritratto creativo, in cui curo pazientemente ogni aspetto della resa finale, è impossibile pensare che un file possa uscire pronto dalla macchina fotografica, perché agisco localmente su diversi fattori e dettagli; tuttavia il RAW non è che dia chissà quale vantaggio per questo tipo di sviluppo: a meno di non aver completamente “cannato il WB o non avere alte-luci recuperabili, il RAW può essere superfluo.
Tuttavia, poichè è praticamente certo che il mio file dovrà passare dal PC per piccole ma necessarie ottimizzazione, diventa quasi superfluo in termini di tempo, il vantaggio derivante dall'uso del Jpeg e quindi, in questo genere di lavori, preferisco comunque partire da un file grezzo e avere più margine di manovra possibile.

 
Elena, 2025 | B&W Jpeg finale da postproduzione di scatto in Raw    
 
 
Marina, 2025 | Jpeg finale da postproduzione di scatto in Raw

 
 
Non utilizzare qualcosa costantemente non esclude il poter usufruire di qualche vantaggio al momento opportuno.Non è infatti poi così raro, anche per un ritrattista, trovarsi nella situazione di dover realizzare delle semplici “polas” (polaroid, ove con questo termine si indicano degli scatti senza filtri e modifiche da inviare alle agenzie o casting per una valutazione più oggettiva possibile del soggetto) o dei ritratti da stampare immediatamente (ad esempio durante un evento) per cui, anche per chi si occupa di questo tipo di fotografia, imparare a padroneggiare lo scatto in Jpeg non è una cattiva idea.
In questo caso, ovviamente, è necessario porsi nelle condizioni di scatto ottimali prima di iniziare a scattare, ad iniziare da un accurato make up e finendo con un accurata gestione di ogni minimo dettaglio, in modo da evitare del tutto l'uso di post-produzione a posteriori (anche scattare "in bolla" o comunque con l'inquadratura corretta diventa fondamentale).

 
Elena, 2025 - Sony A6400 + Tamron 17-70 f/2.8 | Jpeg OOC   
            




 
Elena, 2025 - Sony A6400 + Tamron 17-70 f/2.8 | Jpeg OOC


Questi file, estratti da un servizio scattato in RAW+Jpeg mostrano l'ottimo risultato ottenibile già direttamente in camera (OOC = Out Of Camera). Questi scatti con Elena, sarebbero già stampabili e utilizzabili per diverse finalità.
Diversamente, il ritratto in bianco e nero appena precedente, che proviene sempre dalla stessa sessione fotografica, è stato invece convertito in Bianco e Nero e postprodotto minuziosamente: un risultato molto più più complesso da ottenere in fase di scatto. Quando ho necessità di un risutlato così, lavorare direttamente il file grezzo permette di ottenere il risultato finale desiderato senza problemi.  
 
La OM-3 è una fotocamera fortemente indirizzata alla massima qualità in Jpeg

 
 

Durante la mia sessione di test OM-3, trovandomi quindi tra le mani uno strumento proprio pensato per questo approccio più immediato alla fotografia - con la possibilità di richiamare velocemente tante combinazioni di color/effetti, creare filtri localizzati per schiarire/scurire ed in generale ottenere Jpeg(s) molto convincenti già pronti su file - questi ragionamenti hanno trovato nuovamente motivo d’essere. 
 

Due scatti molto "banali" ma che ho "visto" in anteprima sulla OM-3  impostata in Jpeg + ART
 
 
Credo che tanti fotografi. col tempo, abbiano rinunciato ai pur molti vantaggi del formato Jpeg perché lo strumento che usano non era particolarmente flessibile da questo punto di vista. preferendo infine l’approccio più classico e tradizionale (che non è certo un errore, eh!), escludendo però un' interessante strada alternativa che porta, in molti casi, vantaggi operativi.

Va inoltre detto che e un corretto uso dello scatto in Jpeg oltre a sviluppare una miglior efficienza operativa rappresenta anche una solida base di partenza per uno sviluppo digitale più accurato: con già a disposizione una "bozza" già pronta cui far riferimento (ad esempio scattando in BN direttamente in macchina) si ha già un’idea di base da sviluppare meglio e più minuziosamente in camera chiara.
 
 
Insomma, parlando di "scatto in Jpeg", è innanzi tutto necessario stabilire per quale motivo necessitiamo di questo formato. Un ottimo file OOC può essere comodo in tante situazioni e stimolante nell'uso dell'apparecchio; un Jpeg fatto solo per pigrizia ma che comunque necessiterà di interventi importanti in post-produzione non offrirà nessun vantaggio in termini di risparmio di tempo ma solo qualche limitazione tecnica. Tempo ed esperienza sono come sempre i migliori consiglieri e pian piano ognuno trova la propria quadra. Sicuramente, con uno strumento completamente orientato a questo tipo di risultato tutto prende più senso, anche per i più diffidenti.

 
Concludo con un invito. Compagni fotografi, non sottovalutiamo il Jpeg e non prendiamo sottogamba quegli strumenti particolarmente votati ad questo tipo di approccio: potrebbero diventare fedeli alleati e nuovi interessanti strumenti di lavoro.
 
 
Fotografie di Ugo Baldassarre - WWW.UGOBALDASSARRE.COM


 
 
 
Con cosa ho scattato?
 
 
 
Le fotografie in questo articolo sono realizzate con diverse fotocamere e lenti:
 
Ritratti in studio:
Camera: Sony A6400 + Tamron 17-70mm f/2.8 Di III-A VC RXD
Luce: Nanlite FC500B
Accessori: Sirui (tripod) ST-224 + ST-20 | Nisi Staffa Wizard

Altre fotografie:
Om System OM-3 + Zuiko 12mm f/2, Zuiko 45mm f/1.8, Zuiko Pro 25mm f/1.2


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