Dopo il post di qualche giorno fa sulla appena annunciata D4s che infrange il record degli alti ISO, ecco che anche la "mia" Sony entra nella competizione. E siccome io sì, sono di parte, ma non sono ipocrita, devo bacchettare anche mamma Sony a questo giro.
E lo faccio con una riflessione che mi è venuta alla mente dopo aver guardato il primo filmato divulgato sulle capacità di visione notturna della nuova Sony A7s (Mirrorless Full Frame da 12mpx e 400.000 ISO) appena annunciata.
Guardando il filmato, notevole tra l'altro in quanto a dimostrazione tecnica pura, mi viene spontanea una domanda: ma quale era la scena da fotografare o filmare in realtà? Perchè qui abbiamo una notevole capacità di "vedere" nel buio, ma non si capisce quale fosse la luce reale della scena ripresa. E' un test che non dice molto a conti fatti, a parte che si può "inventare" una luminosità che non c'è. Sarebbe stato molto più interessante, e veritiero, fotografare o filmare una stessa scena, alla giusta esposizione, e mostrare i risultati differenti in termini di fedeltà cromatica, rumore, etc.
Si tende a dimenticare che, forse, è la rappresentazione della realtà (e con essa della luce effettiva della scena) che dovrebbe interessare al fotografo, non la capacità di mettere in luce qualsiasi dettaglio nel buio.
Sarà che ho sempre trovato affascinante saper gestire la luce ambiente con le risorse a propria disposizione, ma non trovo davvero il senso di poter di fatto inventare da zero una scena così che, tra l'altro, trova la sua atmosfera migliore nella penombra, ad esempio (intorno ai 6.400/12.800 iso nel video).
Scopo della fotografia, e bravura di un fotografo, è quello di catturare la luce esistente nella scena, fornita dalle fonti di luce presenti, non quella di trasfigurare la scena modificandone l'atmosfera. Per quanto mi riguarda si sta sfiorando il ridicolo con questo inseguimento alla finta luce e alla necessità di scattare con tempi velocissimi anche quando non ce n'è bisogno.
Tra l'altro, non è certo il valore massimo di Iso indicato sul display bensì la gamma dinamica di un sensore a determinare quanti stop si possono recuperare. Ad esempio la mia A900 che arriva max a6400 ISO ha comunque una resa migliore della A77 o della G6 che arrivano a oltre 12.800.
Indubbiamente il poter sovra-esporre in alcuni casi permetterà di meglio gestire la post-produzione, la gestione dei toni scuri etc, ma davvero trovate verosimile la necessità di riprendere una situazione come quella nell'esempio nella vita pratica?
Si sta creando, quindi, una folta schiera di gente incapace di apprezzare la luce e i colori, di saper gustare il momento e l'attesa per ottenere uno scatto migliore. Tutto, subito, sempre. Questa sembra la filosofia del nuovo marketing fotografico.
In mani sapienti questi strumenti possono davvero risolvere delle "gatte" mica da ridere, ma per il 99% degli acquirenti sono probabilmente puro marketing. Il foto-amatore che fino ad un paio di anni fa riusciva a fare tutto con dei ccd da 1600 iso max, un buon flash e tanta "buona mano", adesso ha ASSOLUTAMENTE necessità di congelare il movimento (probabilmente della figlia al saggio di danza) ad almeno 1/2000sec a 6400 iso, altrimenti la foto non si può fare.
Buona luce a tutti, di qualsiasi tipo la cerchiate. :)
P.s. ovviamente le opinioni espresse sono le mie personalissime e capisco perfettamente chi la pensa in maniera diametralmente opposta.
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pienamente daccordo! complimenti per l'analisi
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