Ovvero, l’obiettivo che ti fa comprare una nuova fotocamera
Nel mondo del gaming si definisce KA – Killer Application – un titolo, esclusivo, che da solo vale il prezzo dell’hardware necessario per farlo girare. Potrebbe essere Gran Turismo per la Playstation, l’ultimo Zelda per Nintendo o l’ultima versione del motore 3D che richiede una GPU da 2000€.
Ho ritrovato questo concetto, tante volte sperimentato nei miei trascorsi da gamer incallito, anche in ambito fotografico quando un prodotto in particolare è in grado di spostare l’attenzione su un intero sistema. Oggi vi voglio parlare proprio della mia ultima KA.
Tamron 17-70 f/2.8 Di III-A VC RXD |
Come i più attenti avranno notato, da qualche giorno la home page del blog si è arricchita di un nuovo logo, quello di Tamron. E’ un brand con cui ho iniziato a collaborare proprio di recente anche se in realtà il nostro è molto più “antico” e stretto in quanto, già da un paio di anni, collaborando agli eventi Demo Day Polyphoto, mi occupo di presentare anche i prodotti di questo marchio. E un loro prodotto si è rivelato davvero “illuminante”, dando inizio a questa storia.
Io da anni uso il sistema Micro4/3 (ormai lo sanno anche i sassi, non solo quelli di Matera) per tutto quello che concerne la mia fotografia, anche professionale. Ho sempre trovato grossi vantaggi nel formato minore di sensore, pertanto non starò qui a rimangiarmi quello che per anni ho portato avanti come “credo”, anzi.
Comunque, per farla breve, il Tamron 17-70mm f/2,8 Di III-A VC RXD (poi vi spiego cosa significano tutte queste sigle) mi è sembrato semplicemente perfetto per il mio modo di fare ritratto in studio e/o in situazioni controllate e tanto è bastato a mettermi in moto.
Marco in luce naturale |
:D qui ho tagliato in 4:3... l'abitudine |
Il Tamron 17-70 2,8 (abbrevierò così per comodità) è una lente dedicata al solo formato ridotto APS-C (disponibile per baionette Sony e Fujifilm) e pertanto va considerata come un 25-105 f/2,8 equivalente. “Mica male!!” Esatto, è proprio questo quello che ho pensato: mica male! Con una escursione del genere e questa luminosità costante è proprio una lente perfetta per fare ritratto in studio senza necessità di avere altro a disposizione anche perché per qualità e resa questi prodotti non hanno mancanze. L’unico “problema” reale era quello di doverlo montare su un nuovo corpo macchina compatibile, da qui la decisione di fare un nuovo acquisto.
Ritratto in luce LED |
Ritratto in luce LED |
Vediamo nel dettaglio cosa significano tutte le sigle che compongono il nome del prodotto Tamron 17-70mm f/2,8 Di III-A VC RXD: 17-70mm è ovviamente la focale reale dell’obiettivo con apertura costante pari a f/2,8; la dicitura VC indica la presenza dello stabilizzatore ottico nell’obiettivo (che può lavorare in sincronia con eventuali IBIS), mentre la sigla RXD fa riferimento alla tecnologia Rapid eXtra silent Drive dell’autofocus (rapido e silenzioso); la lettera A lo classifica come nativo per APSC.
Come va? Dalle prime impressioni avute va davvero molto bene! Ho avuto ancora poche occasioni per utilizzarlo ma i primi risultati, sia in luce naturale (mio figlio) che luce artificiale (LED in location) supportano pienamente la mia teoria sulla particolare propensione di questo prodotto ad essere un vero tuttofare nel ritratto.
So che la domanda rimasta in sospeso è “ma che macchina stai usando?” “perché un formato ridotto e non un full frame?”. Alla seconda ho parzialmente risposto tra le righe, ma ci torneremo. Per la prima vi lascio ancora un po' di suspance (e mi prendo il tempo per usarla un po', visto che il tempo è davvero poco e dopo anni di solo Olympus / OM System adattarsi ad un nuovo formato/sistema non è proprio immediato). Sicuramente il blog si arricchirà di argomenti e considerazioni, per cui alla fine sono proprio contento di aver incontrato il signor Tamron 17-70 f/2,8.
I prodotti Tamron sono importati in Italia da Polyphoto SPA
Per maggiori informazioni: www.polyphoto.it
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