// Storia di un ritratto vincente

Ai primi di Marzo sono entrato come guest in un nuovo studio fotografico e, poiché di li a pochi giorni avrei dovuto già utilizzarlo per un workshop, ho organizzato un piccolo servizio di test con l'intenzione di iniziare ad ambientarmi e “prendere le misure”. 

Irene - 2024 | Finalista ImagOrbetello 2024

 

Ho così contattato Irene, ormai amica oltre che soggetto di grande ispirazione, con cui ho già avuto il piacere di scattare in passato: con lei c'è sempre un forte feeling artistico, capisce sempre al volo quali siano i miei gusti e riesce sempre a proporre dei look e un' interpretazione perfetti.
Abbiamo così iniziato ad allestire un piccolo set, molto semplice, che fosse cromaticamente compatibile con gli outfit che avevamo scelto.

Tutto si è svolto come sempre nel mio solito e ormai collaudato modus operandi con fotocamera sul treppiede e una continua e attenta osservazione e interazione.
Tutto, fin da subito, è apparso andare nella direzione giusta: intesa, feeling e comunicazione funzionavano benissimo e sono bastati pochi minuti per iniziare a tirar fuori materiale estremamente interessante. 



Dalla stessa sessione, pochi minuti prima


Ed è in questo crescendo collaborativo che si sviluppa una sorta di spinta emozionale e creativa, un dare ed avere da ambo le parti che spesso porta alla nascita di qualcosa di completamente inaspettato, di un dettaglio magico che stravolge tutto e che porta il lavoro verso uno stadio successivo.
Se stessi parlando di basket potrei paragonare questo momento a quando un giocatore è “in the zone”, quel lasso di tempo in cui si entra in quello stato di grazia che gli permette di eseguire qualsiasi tiro giocata con un successo del 100%; ecco, a volte una cosa simile accade quando si crea una potente collaborazione emotiva e inizi a vedere chiaramente il risultato che stavi inconsciamente inseguendo formasi, passo dopo passo, dettaglio dopo dettaglio, sotto i tuoi occhi, fino al click definitivo.

“Ferma! - le ho gridato, sorridendo “che cosa hai appena fatto con quella mano?”. Era stato un gesto spontaneo – magico, quasi – quel dito, quella mano e quel movimento così fluido del braccio; era tutto li, durato un attimo ma visto chiaramente: avevamo creato lo scatto vincente della sessione, e non solo. “Questa la invio al contest di ritratto cui sono già iscritto! Questo scatto è davvero potente”. 



Un mese e mezzo dopo, giudicato meritevole da una giuria di pezzi da novanta (e oltre) del panorama italiano ed internazionale (Eolo Perfido, Francesco Cito, Vieri Bottazini, Umberto Verdoliva, Andrea Boccalini, Angelo Ferrillo) , il nostro ritratto era tra i finalisti assoluti di ImagOrbetello 2024. 


La mia più grande soddisfazione è stata proprio questa: aver riconosciuto il valore di questo scatto sul momento; aver capito di aver fatto qualcosa di diverso da tutto il resto, proprio mentre lo stavo realizzando. 



Modella: Irene Chiocco
Fotografie: Ugo Baldassarre
Location: Sala Posa EG Pontetaro PR







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