Ritrarre un estraneo non è mai semplice. Non sto parlando di una fototessera, ma di una immagine che racconti qualcosa (o molto) del nostro soggetto.
Già quando si ha la possibilità di ottenere un incontro preliminare e poter fare qualche chiacchiera spensierata le cose possono non essere semplici, immaginiamoci quando è proprio un appuntamento al buio.
Make Up: Silvia Raiba
Una delle caratteristiche principali che non devono mancare se si intende fare un buon lavoro è quella di saper valutare e inquadrare le persone. A volte il tempo utile è davvero insufficiente, soprattutto se ad esempio abbiamo una agenda molto fitta di incontri o appuntamenti lavorativi o di sessioni fotografiche, ed è necessario far ricorso a tutto il proprio istinto per sopperire a tali mancanze.
Presentarsi, nella maniera giusta, aiuta sempre.
Poche parole, ma chiare su chi si è e cosa si ha intenzione di fare mettono a proprio agio chiunque, rassicurandolo sul fatto che ha a che fare con qualcuno che ha le idee chiare. A volte anche alcune piccole affermazioni, che possono apparire banali, possono essere di grande aiuto: ad esempio informare che tipo di "taglio" si sta per dare alle foto aiuterà il soggetto a sentirsi più coinvolto e partecipe.
Alcune semplici domande, anche durante la fase di scatto vera e propria aiutano a distendere l'eventuale tensione tra le parti. Non è sempre detto che la tensione sia solo da parte del soggetto, a volte può capitare che lo stesso fotografo non si trovi a suo agio: l'importante è trovare un equilibrio, un punto di contatto. Chi sei? Che fai nella vita? Che interessi hai? Qualsiasi informazione può fornire spunti interessanti.
La sessione fotografica di sabato scorso, ad esempio ha posto alcune di queste problematiche. Io avevo scelto una delle due modelle, Cristina, mentre la truccatrice si era incaricata di procurare una altra ragazza che, personalmente, ho conosciuto solo pochi minuti prima di iniziare a scattare.
Qualsiasi informazione può essere utile in una situazione di questo tipo. Una posa, uno sguardo particolare, un atteggiamento che possiamo richiedere possono derivare da una rapida ma attenta "analisi" del nostro soggetto.
Donatella mi ha trasmesso da subito fascino e aggressività, impressione avvalorata anche dal look molto aggressivo e sensuale del suo outfit che Silvia ha saputo valorizzare ulteriormente con il make up. La presenza di suo marito, inoltre, mi ha rassicurato sul fatto che si sarebbe sentita a suo agio e così le ho chiesto di posare in maniera più "provocante".
Il risultato è stato molto buono, ho proprio colto nel segno. Quando abbiamo provato a fare degli scatti più "allegri e solari" il risultato non è stato lo stesso. Non era un suo ruolo, non era più lei. Non erano più delle foto che la ritraevano.
La comunicazione tra fotografo e soggetto è tutto, sempre. Se poi si sta parlando di un caso limite come questo in cui le due parti non si sono mai viste e sentite è ancora più importante riuscire a carpire i punti chiave su cui impostare il set in pochissimo tempo. Non sempre è possibile fare questo al meglio ma tanto più si sarà capaci di farlo, tanto migliori saranno le nostre foto.
Ph: Ugo Baldassarre.
Make Up: Silvia Raiba
Ph assitant: Elisa Morabito
Il servizio è stato realizzato presso
Evolucion Studio - nuova sede di Lemignano di Collecchio PR
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