Quello di cui andiamo a parlare oggi è uno dei più grandi quesiti della storia contemporanea della fotografia, uno dei grandi dilemmi che da anni tormenta le menti e i portafogli di fotografi di tutto il mondo. Perchè scegliere un formato invece di un altro? E' davvero necessario avere una macchina con un sensore enorme? Ci sono delle limitazioni o degli svantaggi e quali per ognuno dei contendenti?
Facciamo una premessa: quando si scattava unicamente in analogico c'erano molte meno "seghe" da farsi. La pellicola era uguale per tutti (a patto di usare la stessa ovviamente) e la resa delle immagini dipendeva molto dall' ottica e dalla stessa pellicola, molto poco dal corpo macchina che si utilizzava (a meno ovviamente di generi particolari). Con l'avvento del digitale, quando la pellicola (sensore) la si compra una sola volta assieme al corpo macchine le cose sono cambiate e i tempi di obsolescenza di una macchina fotografica sono diventati rapidi, molto rapidi, proprio perchè la qualità della "pellicola" è legata al prodotto che usiamo, non possiamo più variare il nostro rullino.
Se avevamo scoperto che Mc Curry usava delle Kodachrome, ci bastava usare lo stesso tipo di pellicola per provare ad avere una resa dei colori come la sua, mentre oggi dovremo probabilmente utilizzare una Canon 1Dx o qualcosa di simile per illuderci di poter fare altrettanto. :D
Tutto questo preambolo per spiegare, come mai, improvvisamente i tempi di obsolescenza di prodotti che duravano 20 anni sono diventati di 3-4: la voglia di cambiare e migliorare la qualità delle proprie foto è legata proprio ad un nuovo corpo macchina e al tipo di sensore che monta.
La pellicola era uno standard unico, su cui erano tarate tutte le ottiche. Il riferimento delle misure degli obiettivi, infatti, si riferisce al formato pellicola. Con il digitale invece sono stati introdotte tante misure di sensori e questo ha generato un sacco di confusione. (vedi immagine di apertura)
Il formato Full Frame è quello più simile alla vecchia pellicola, come dimensioni. La superficie sensibile è la stessa del fotogramma analogico e la corrispondenza della focale è di 1:1. Insomma, se monto un obiettivo 50mm sulla mia A900 avrò la stessa inquadratura di un 50mm su una macchina a pellicola.
La mia A77 e A58 invece hanno un sensore più piccolo, chiamato APS-C. questa differenza di dimensioni fà sì che l'immagine proiettata sul sensore da una ottica sia 1,5 più "zoomata": se monto lo stesso 50mm su queste reflex ottengo un inquadrato di un 75mm.
L'immagine seguente dovrebbe riassumere abbastanza bene questo concetto.
Man mano che la dimensione del sensore diminuisce, aumento questa specie di zoom automatico che si genera per effetto ottico. E' il motivo per cui le fotocamere compatte sono dichiarate con focali lunghissime pur montando obiettivi cortissimi: un 50mm su una compatta può inquadrare come un 500mm !!! (il che significa che il sensore però è davvero piccolo!).
Il grosso vantaggio di poter utilizzare sensori grossi è quello di una miglior gestione della luce quando ce ne è poca grazie alla resa ad alti ISO. Inoltre un sensore a formato pieno (Full Frame) gestisce meglio la pdc.
In pratica se vogliamo ottenere uno sfuocato molto pastoso un sensore Full Frame funziona molto meglio.
Su un sensore APS, infatti, oltre che generarsi questo allungamento di focale (che è solo virtuale) anche la PDC (profondità di campo) viene alterata, ed esattamente di uno stop circa.
Il mio obiettivo 50mm 1,4 mi inquadrerà come un 80mm circa e con una profondità di campo pari a quella di un f /2 (sulle Olympus questo è ancora più marcato, ad esempio, infatti diventa f/2,8). A parità di diaframma, insomma, sul full frame ottengo molto più sfuocato. Ma....
Sulla 5D FF per ottenere la stessa pdc della 30D devo utilizzare un diaframma piu chiuso. Considerato da un altro punto di vista, significa che con un APS posso sfruttare meglio la luce ambiente ed ottenere più PDC rispetto a FF. :) Per ottenere due inquadrature simili sulla 5D è stata usata una focale simile al 55m equivalente (circa 90mm per entrambi).
Se è vero che in alcuni casi questo è un problema, in altri non lo è affatto. Scattare, ad esempio a f 2,8 ed avere la pdc di un F/4 significa poter stare su un diaframma molto più aperto e avere più zona a fuoco. Ho detto infatti che varia la pdc, non la luce che entra, quindi possiamo gestire molto meglio le inquadrature angolate ad esempio.
Per farla breve a 2,8 passerà f/2,8 di luce ma avrò una pdc da f/4. ;) chiaro?
Spesso, ad esempio, trovo più comodo usare il mio 80-200 2,8 sulla A77 che non sulla A900, proprio perchè altrimenti "dovrei" sprecare della luce per ottenere più zona a fuoco.
Contrariamente a qualche anno fa, infatti, i sensori più piccoli hanno fatto passi da gigante per quanto riguarda la gestione degli ISO. Le moderne APS si comportano egregiamente fino a 3200 ISO, valore più che ottimale per il 90% dei casi.
Il Full Frame mantiene un certo vantaggio sulla qualità dello sfuocato, della resa in condizione di luce più estreme, ma la dimensione dei corpi macchina, il costo, e anche il prezzo delle lenti cominciano forse a perdere di giustificazione se non proprio per esigenze molto particolari.
Attualmente il mio corredo si compone di una ottima A900 in formato pieno e altre tre macchine in formato più piccolo proprio per far fronte, a seconda delle necessità, alle varie situazioni e sfruttare opportunamente il parco ottiche disponibile. Ma non vi nascondo che la mezza idea di eliminare il Full Frame mi sta ronzando in testa da un pò. Anche la tecnologia delle ottiche sta facendo passi da gigante, basti pensare allo splendido Sigma 18-35 1,8!! (che quindi equivale da un vero 2,8 su APS) che ha colmato la lacuna nel mondo APS di uno zoom in grado di sfuocare molto. (in pratica è come un 2,8 su full frame)
La tecnologia migliora in continuazione, la qualità dei sensori anche, e tutto sommato quindi, questa corsa verso il Full Frame come Santo Graal della qualità, comincia a perdere un pò di significato.
Vedremo se l'avvento delle mirrorless in formato pieno cambieranno le carte in tavola. Se le dimensioni di questi apparecchi scenderanno allora potrebbe di nuovo iniziare ad essere interessante puntare sulla qualità assoluta senza doversi portar dietro un carretto di materiale.
Morale della favola: non sottovaluta i sensori più piccoli, possono riservare graditissime sorprese ;)
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...tutto quello che hai detto ovviamente lo quoto in pieno.
RispondiEliminaIl futuro sono i sensori più piccoli, non si scappa....sono troppo i vantaggi rispetto agli svantaggi e per quanto riguarda la PDC come hai detto tu, molto più utile nella stragrande maggioranza averne un po' di più che un po' di meno..
Aggiungo che le mirrorless FF ( come l'ultima nata in casa Sony..) con lenti di qualità non avranno mai un grosso vantaggio sulle rispettive reflex FF per quanto riguarda le dimensioni:
http://camerasize.com/compact/#488.392,380.294,ha,t
interessante post... in effetti questo trend mi pare già in atto... ad esempio conosco un paio di amici matrimonialisti che hanno preso la Olympus EM-1 con il 12-40 f2.8 proprio per questo motivo... :)
RispondiEliminaCommercialmente è facile immaginare che le grandi case Nikon e Canon, ma anche Sony proporranno corpi FF a prezzi sempre più bassi per poi aumentare e non di poco il prezzo delle loro ottiche. La nuova Sony a7 e' un chiaro esempio di questo trend.
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