// La strada come "non luogo"

Negli ultimi giorni ho riflettuto molto ed attententamente sul significato di strada (o street, se preferite) nella sua accezione fotografica. 
Dopo le riflessioni autentiche ed interessanti di Leonello Bertolucci di qualche giorno fa mi sono capitate due situazioni lavorative in cui sono stato chiamato a dare il mio contributo e, data la natura degli eventi, ho dovuto fare un attenta analisi di cosa sia la "mia fotografia di strada" per poterne condividere almeno parzialmente la visione con i partecipanti. 






E sono giunto ad una interessante, almeno per me, conclusione.
Ho capito che la "strada", in verità è solo un modo di dire. E' semplicemente il luogo più comodo, più alla portata di tutti, per interagire liberamente con azioni primordiali senza poter/dover operare alcun tipo di controllo: azioni, reazioni, emozioni, sensazioni: nella strada, tutti questi ingredienti si trovano sempre, liberi, e senza possibilità di poter essere, in qualche modo, previsti o controllati.





La strada, quindi, è la celebrazione del quotidiano, della spontaneità e, decidendo di occuparci di "street photography" non si fa altro che volgere la propria attenzione  in questa direzione.
Se però ci soffermiamo bene a pensare, non è certo solo la strada ad offrire questo genere di situazioni. Qualsiasi occasione in cui azioni ed emozioni si possono scontrare diventa terreno potenzialmente uitle per una documentazione umana di tipo istintiva documentabile tramite la fotografia.





Giacomo Canali, partecipante al ws (2 foto)

La "strada", quindi, per ogni fotografo, può benissimo essere un "non luogo" diverso da una reticolo di vie, piazze e monumenti in cui cercare una qualche collimazione astrale di luci/contrasti/soggetti. Può essere "strada" un evento, un ambiente ristretto e delimitato, e generalizzando il ragionamento, la vita stessa colta nella sua più spontanea rappresentazione.




Massimo Pietralunga, partecipante al WS (3 foto)



La strada, di per sè, è la massima rappresentazione di questo concetto. Da sempre la vita, l'attività umana, il confronto, si è svolto nelle piazze, nelle vie della città, nei luoghi pubblici. E' la strada che racconta la storia, la vita, il passato-presente-futuro di un luogo, le abitudini delle persone, la cultura di un popolo, etc etc. E' sempre stata, quindi, un luogo semplice da raggiungere, da vivere, da esplorare liberamente (con le dovute attenzioni e restrizioni).







Giuseppe Genovese, partecipante al ws (3 foto)


Se però proviamo ad estendere questo concetto, possiamo scoprire che "strada" è un concetto presente in tanti aspetti della quotidianità. Non serve altro che la voglia di prendere con sè la fotocamera, una piccola dose di curiosità, e buttarsi nella mischia (che poi è quello che dice Leonello nel suo intervento, citato in apertura).




Francesca Capozzi, partecipante al ws (2 fotografie)






Michela Ghidini, partecipanti al WS (3 foto)


Cristina Faccini, partecipanti al WS (2 foto)

Perchè tutte queste considerazioni? Perchè spesso sono le parole stesse a metterci dei paletti, i classici bastoni tra le ruote, a creare dei muri che ci imprigionano senza neanche sapere il perchè. Quando si da troppo spazio alla ragione, ai significati dei termini, e ci si crea troppe regole ecco che la "strada" non è più ampia e libera ma, diventa, una sorta di prigione di idee.






Foto di Backstage di Ilenia Ognibene

Le foto a corredo di questo post sono state realizzate durante un pomeriggio didattico in occasione della inaugurazione di "Oggetti Spigolosi", una installazione artistica all'interno del contesto di Guatelli Contemporaneo (per maggiori informazioni cliccate qui ). Io, e i ragazzi che hanno partecipato, abbiamo cercato di portare il concetto di "strada" non solo all'interno di un evento, ma anche di uno spazio ben delineato e delimitato.

Sono rimasto, io stesso in prima persona, stupito del risultato e della forza di alcune immagini che sembrano davvero prese dalla "strada".




"Ma poi, quante sono le cose di ogni giorno che non si vedono perchè non si guardano, e che ci meraviglieremmo per primi di vedere se qualcuno ce le sapesse mostrare..."
Ettore Guatelli




Ove non specificato diversamente, le foto sono di Ugo Baldassarre.



Per informazioni su prossimi eventi, corsi, passeggiate fotografiche e iniziative 
fotografiche di vario genere potete consultare il mio sito web:

www.ugobaldassarre.com (sezione calendario)

Profonda gratitudine e ringraziamenti per Chiara Allegri e Fogg Photo Gallery (Parma) senza cui tutto questo non sarebbe stato possibile.
Un grazie anche a Stefani Cognata organizzatrice e curatrice della mostra "oggetti spigolosi" all'interno di Guatelli Contemporaneo e tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto.


Ringrazio, infine, di cuore tutti i partecipanti al ws che hanno condiviso con entusiasmo questa bellissima esperienza con me.





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