La rivoluzione del digitale, in tanti settori, è stata quella di aver spostato l'esclusività di alcune competenze da luoghi ben definiti al proprio personal computer.
Si prenda ad esempio la musica che può essere ormai composta, registrata e anche diffusa possedendo solamente qualche semplice hardware e un PC o un buon Tablet; si pensi alla diffusione dei contenuti dei canali web di informazione che vengono realizzati comodamente nei propri uffici o abitazioni e così via.
Stessa sorte, ovviamente, è toccata alla produzione letteraria e alla fotografia che si scoprono indipendenti, volendo, da tutta quella sfilza di intermediari per raggiungere un pubblico molto più vasto.
Le parentesi sono d'obbligo ma ne parliamo più avanti. L'autoproduzione, ossia la possibilità concreta di creare e distribuire autonomamente prodotti per cui in passato serviva una serie di intermediari, è una eccitante novità degli ultimi anni.
Non sto parlando semplicemente della possibilità di creare autonomamente qualcosa, ma di appoggiarsi a realtà distributive che coprono virtualmente tutto il pianeta.
Se scrivo e registro una canzone, la posso incidere, vendere in tutto il mondo attraverso tantissimi canali; subentrano ovviamente moltissimi altri fattori ma, virtualmente, non c'è un limite al successo distributivo che una autoproduzione può avere, soprattutto grazie al tam-tam mediatico che la Rete può offrire, se ben utilizzata.
Allo stesso modo è possibile portare al successo opere letterarie, libri di poesia... Qualsiasi produzione artistica che necessitava di canali di intermediazione è stata ormai completamente svincolata.
Tuttavia, se è vero che questo straordinario meccanismo ha completamente stravolto molti campi, mi sembra ancora molto sottovalutato da quella categoria di fruitori che ne potrebbe trarre un vantaggio molto grande: i fotoamatori.
In diverse occasioni pubbliche mi sono ritrovato a parlare di questo particolare aspetto che coinvolge la figura del fotografo amatore, ossia la tendenza a voler essere un clone di un professionista invece che dedicarsi ad esprimere liberamente la propria idea di fotografia.
Le possibilità quindi sono davvero molte e si adattano in maniera differente a seconda del tipo di progetto e finalità che ci siamo preposti. Ci sono progetti che nascono con il fine divulgativo, altri per mero fine commerciale altri ancora semplicemente con scopi promozionali.
Per il mio libro Click! - Piccolo viaggio nella fotografia – ho scelto una produzione in b/n di piccolo formato con la possibilità di distribuzione e vendita tramite Amazon ma senza rinunciare alla possibilità di fare, di tanto in tanto, una scorta personale di copie da poter vendere di persona durante eventi o presentazioni.
Per i miei progetti fotografici scelgo invece una produzione differente, adatta alla stampa di immagini fotografiche e di formato più grande ma che mantenga accessibilità dei costi; a questa soluzione affianco sempre una versione digitale in PDF (da vendere o omaggiare, a seconda dei casi), come nel caso di “From Parisi With Love”.
Per la prima edizione del mio più recente progetto - intitolato Oro Verde - mi sono affidato ad una rilegatura classica da libro (con sovra-copertina), poiché ho l'intenzione di realizzarne poche copie per una distribuzione molto ristretta e lasciando invece, ancora una volta, alla versione digitale l'onere promozionale (invio a concorsi, redazioni di riviste, etc).
Si prenda ad esempio la musica che può essere ormai composta, registrata e anche diffusa possedendo solamente qualche semplice hardware e un PC o un buon Tablet; si pensi alla diffusione dei contenuti dei canali web di informazione che vengono realizzati comodamente nei propri uffici o abitazioni e così via.
Stessa sorte, ovviamente, è toccata alla produzione letteraria e alla fotografia che si scoprono indipendenti, volendo, da tutta quella sfilza di intermediari per raggiungere un pubblico molto più vasto.
Dal mio ultimo progetto Oro Verde - 2023 |
Le parentesi sono d'obbligo ma ne parliamo più avanti. L'autoproduzione, ossia la possibilità concreta di creare e distribuire autonomamente prodotti per cui in passato serviva una serie di intermediari, è una eccitante novità degli ultimi anni.
Non sto parlando semplicemente della possibilità di creare autonomamente qualcosa, ma di appoggiarsi a realtà distributive che coprono virtualmente tutto il pianeta.
Se scrivo e registro una canzone, la posso incidere, vendere in tutto il mondo attraverso tantissimi canali; subentrano ovviamente moltissimi altri fattori ma, virtualmente, non c'è un limite al successo distributivo che una autoproduzione può avere, soprattutto grazie al tam-tam mediatico che la Rete può offrire, se ben utilizzata.
Allo stesso modo è possibile portare al successo opere letterarie, libri di poesia... Qualsiasi produzione artistica che necessitava di canali di intermediazione è stata ormai completamente svincolata.
Un estratto della bozza di From Parisi With Love - 2022 |
Tuttavia, se è vero che questo straordinario meccanismo ha completamente stravolto molti campi, mi sembra ancora molto sottovalutato da quella categoria di fruitori che ne potrebbe trarre un vantaggio molto grande: i fotoamatori.
In diverse occasioni pubbliche mi sono ritrovato a parlare di questo particolare aspetto che coinvolge la figura del fotografo amatore, ossia la tendenza a voler essere un clone di un professionista invece che dedicarsi ad esprimere liberamente la propria idea di fotografia.
Una delle due pagine pubblicate su IL FOTOGRAFO - 2022 |
In campo
fotografico, inoltre, un approccio votato alla creazione di un
prodotto finito spinge l'autore stesso verso una propria evoluzione
in quanto, per impostare e proporre un lavoro di questo tipo,
servono una cura e un planning completamente differenti da
quelli richiesti dalla semplice condivisione sul Web.
Abbandonare
l'idea di lanciare nella Rete le proprie immagini come foglie al
vento in contesti casuali e iniziare invece a ragionare in maniera
completamente differente è uno sforzo necessario per evolvere il
proprio status “autoriale”: questo impegno darà i propri frutti
da subito e appagherà gli sforzi profusi già durante il processo
creativo del progetto, prima ancora della effettiva
conclusione.
Realizzare un impaginato, un libro, una fanzine o un
qualsiasi prodotto editoriale fisico, costringerà a stabilire dei
paletti e a farsi precise domande; A chi mi voglio rivolgere? Come
voglio che si approcci alla mia opera? Che diffusione voglio che
abbia? Etc, etc.
Anche l'aspetto economico della faccenda non
è da sottovalutare. Si può puntare a realizzare un prodotto dal
basso costo per proporsi a più persone possibili o puntare su un
prodotto di qualità più alta, più caro ma maggiormente
gratificante nel risultato finale e quindi nella fruizione e visione;
oppure si potrebbe pensare di realizzare una tiratura limitata con
realizzazione artigianale per soddisfare un pubblico ristretto ed
esigente di “fans”.
Anche la fase di distribuzione può
essere gestita con diversi approcci: stampare in proprio e poi
vendere le copie, minimizzando i costi per copia (ma gestendo tutta
la fase delle spedizioni a mano), oppure affidarsi alla stampa
on-demand per non prendersi rischi di magazzino ed ottimizzare il
processo di acquisto e logistica (ricavando però di meno dalle
vendite).
La selezione è forse la fase più importante |
Le possibilità quindi sono davvero molte e si adattano in maniera differente a seconda del tipo di progetto e finalità che ci siamo preposti. Ci sono progetti che nascono con il fine divulgativo, altri per mero fine commerciale altri ancora semplicemente con scopi promozionali.
Per il mio libro Click! - Piccolo viaggio nella fotografia – ho scelto una produzione in b/n di piccolo formato con la possibilità di distribuzione e vendita tramite Amazon ma senza rinunciare alla possibilità di fare, di tanto in tanto, una scorta personale di copie da poter vendere di persona durante eventi o presentazioni.
Per i miei progetti fotografici scelgo invece una produzione differente, adatta alla stampa di immagini fotografiche e di formato più grande ma che mantenga accessibilità dei costi; a questa soluzione affianco sempre una versione digitale in PDF (da vendere o omaggiare, a seconda dei casi), come nel caso di “From Parisi With Love”.
Per la prima edizione del mio più recente progetto - intitolato Oro Verde - mi sono affidato ad una rilegatura classica da libro (con sovra-copertina), poiché ho l'intenzione di realizzarne poche copie per una distribuzione molto ristretta e lasciando invece, ancora una volta, alla versione digitale l'onere promozionale (invio a concorsi, redazioni di riviste, etc).
clicca sull'immagine per sfogliare |
Organizzare il proprio lavoro in
questa maniera aiuta moltissimo a ragionare su forma, contenuti,
successione e ritmo di quanto realizzato e proposto. Contrariamente
alla asettica pubblicazione sul Web di immagini singole o semplici
sequenze, un progetto fatto e finito pone l'autore dinanzi a molti
tipi di sfide progettuali ma allo stesso tempo offre un prodotto
finale che può essere apprezzato da punti di vista nuovi rispetto a
quanto abituati a fare con i social.
Io, utilizzo moltissimo il servizio di
stampa e distribuzione di Blurb, che permette non solo la creazione
ad uso personale di libri, fotolibri e riviste auto-prodotti ma anche
la loro diffusione e distribuzione attraverso molti canali
internazionali, tra cui anche il marketplace di Amazon.
Il
mio progetto Click è infatti ordinabile tramite il colosso
dell'online perchè inserito nella rete di distribuzione globale
Ingram, tramite Blurb stesso.
Amazon stessa offre la possibilità
di realizzare e vendere prodotti e contenuti di questo tipo, senza
alcun costo di magazzino per l'autore, perché stampati “on
demand”.
Attenzione però: tutte queste meravigliose
opportunità devono scontrarsi inevitabilmente con la mancanza di un
filtro importantissimo a garanzia dei contenuti proposti. Se è vero
che non è raro imbattersi in prodotti editoriali di dubbio gusto o
qualità e altresì vero che, con un editore importante alle spalle,
è difficile che un prodotto risulti un completo fallimento. Con la
possibilità di proporsi senza intermediari è assai elevato il
rischio di imbattersi in prodotti non all'altezza e di contenuti e di
struttura per cui imparare a selezionare e dare fiducia a certi
prodotti, in completa autonomia, diventa ancora più importante; allo
stesso modo risulterà fondamentale il lavoro di promozione che si
farà al proprio operato attraverso tutti i canali disponibili che
abbiamo a disposizione. Progetti con budget alti hanno ovviamente più
possibilità di emergere ma non è una regola fissa e questo è
l'aspetto più intrigante di tutta la faccenda, a mio avviso.
Buona
creatività a tutti.
[nella colonna di destra del blog trovate i link ad alcuni miei progetti]
P.S. Su questo blog ho ospitato spesso lavori di amici o sconosciuti che hanno deciso di inviarmi in visione un proprio lavoro. Mi piace moltissimo questo scambio, se volete sottopormi qualche vostro progetto finito sarò lieto di visionarlo ed eventualmente promuoverlo.
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