// Bari mon amour

Di Bari conservavo un ricordo molto ben definito, formatosi negli anni della mia infanzia ed adolescenza, quando "si andava a Bari" per compiere qualche noiosa commissione o rifare il guardaroba - perchè "a Bari si comprava bene e c'erano bei negozi". Arrivare a Bari non era neanche troppo comodo pertanto il tutto prendeva un pò la piega di una odissea.
Il ricordo di una città cupa, piena di smog e traffico, in cui la costante minaccia di microcriminalità e senso di pericolo aleggiavano nell'aria, è rimasto ben radicato nel mio immaginario, almeno fino ad una decina di anni fa, quando per la prima volta vidi come Bari stava cambiando. 

Bari, 2023

Nell'ultimo ventennio Bari è stata sottoposta ad una enorme manovra di valorizzazione (assieme a tutta la Puglia, per dirla tutta: fino a qualche anno fa venire qui in ferie era da sfigati!) e i risultati sono ben oltre il sorprendente.

Mi tolgo il dente subito: Bari è bellissima, anzi... BELLISSIMA!

Alla zona commerciale e ricchissima di negozi ed eleganti boutique di via Sparano si aggiunge tutta la adiacente parte di Bari Vecchia, ormai motore turistico della "capitale" pugliese; un tripudio di gente, odori e lingue che cattura dal primo passo. Camminare tra le vie del centro storico riporta alla mente il passeggiare tra le vie delle città giapponesi in cui si viene sopraffatti da odori travolgenti.

Nelle ultime settimane ho esplorato Bari sia di mattino presto che al calar della sera; volevo ri-fare la conoscenza della città vivendola in momenti diversi della giornata e non c'è stata volta che non sia rimasto di stucco dinanzi allo spettacolo.

Al mattino, nella zona portuale, si possono vedere all'opera i pescatori di polpi, intenti nella pratica della pulizia: alcuni vendono direttamente al cliente, altri riforniscono ristoranti e pescherie; qui e li bancarelle che vendono ricci e cozze crude (i baresi ne vanno pazzi, anche a colazione!) e altri intenti in faccende di pulizia di barche e attrezzature. Qualcuno sul lungomare pesca per diletto mentre coppie e comitive di giovani reduci dalla nottata trovano giovamento su qualche panchina. 

Una folla di turisti all'assalto di un panificio alle prime ore del mattino

Nella parte vecchia la situazione è similare con le attività turistiche che iniziano le operazioni di preparazioni per la giornata lavorativa e gli abitanti che iniziano a far capolino dagli usci di casa (spesso ricavata in sottani o locali adibiti ad altro uso). 

C'è grande cordialità in giro e una quantità spropositata di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Se mi avessero detto che passeggiare per Bari nel 2023 sarebbe stato come essere tra le vie di Roma o Venezia avrei riso parecchio, qualche anno fa. 

Alcuni di loro sono solo di passaggio, mentre fanno tappa con la crociera; altri sono qui proprio in pianta più stabile in una delle tante case vacanza e soluzioni B&B sorte in ogni angolo dell'intricato centro storico. 

Profumo di pane, focaccia e pesce fritto arrivano ad ogni passo e catturano come una rete da cui non puoi (vuoi) liberarti. 

Bari è diventata solare, luminosa, allegra. Il grigio, lo smog, il traffico (ok, questo c'è ancora ma mi sembra più civile che in passato) sono un lontano ricordo mentre passeggi ammirato e meravigliato tra le vie dello shopping e della tradizione. 

Non so esattamente cosa sia successo, cosa abbiano fatto e come lo abbiano fatto, ma Bari è ormai meravigliosamente bella e affascinante.

Il famoso detto barese "Se Parigi avèsse lu màre, fosse na piccola Bbàre" inizia a prendere prepotentemente senso anche per me. 

fotografie: Ugo Baldassarre 

Tutte le fotografie sono state scattate con OM System OM-5 e le lenti Zuiko 12mm f/2.0 e lo Zuiko 20mm Pro f/1.4