Impazzano in rete articoli, video, vignette su quanto ormai sia facile auto-definirsi fotografi, lanciarsi nel mondo della fotografia (che molti vedono come una gallina dalle uova d'oro... ma dove?) e iniziare più o meno legalmente una attività di questo tipo (il più delle volte si riduce a scrivere PH dopo il nome...).
Questo tipo di considerazioni sono sempre basate su ragionamenti legati alla semplicità di accedere alla postproduzione, ai costi di prodotti di buona qualità che tendono a ribasso, al fatto che grazie al digitale e un pò di tempo libero tutti riescono, in tempi nettamente minori rispetto al passato, ad ottenere risultati soddisfacenti (o presunti tali) invogliati da amici (e contatti) che "like-ano" ogni fesseria postata su qualche social network.
Sono tutte affermazioni vere, che trovano sicuramente riscontro nella situazione reale. Ma la colpa di tutto questo dilagare non è certo solo colpa di chi, comprata la prima reflex e scoperto che una macchina da 500 € fa foto migliori di un cellulare, si crea un logo "photographer" e si butta sul mercato.
C'è molta ignoranza anche nel pubblico che fruisce di queste immagini, buttate nel grande calderone di internet, pronte a ricevere tanti "like" in grado di accrescere smisuratamente la propria autostima.
E' proprio chi osserva le immagini che non ha più la percezione di cosa sia una fotografia, di cosa sia una immagine, di cosa sia un ritocco fatto bene e cosa invece una porcata galattica (e soprattutto a cosa dovrebbe servire una postproduzione fatta bene) a decretare questo esubero di persone che credono di aver fato in un mese il percorso formativo di chi, invece, ci ha messo anni a imparare un mestiere.
L'altro errore fatale grava su questa situazione è la auto-persuasione di ritenersi artisti (il fatto di avere un obiettivo che "sfuoca" lo sfondo non è sufficiente, credetemi!!!) e di essere in diritto di fare accettare il nostro operato per come lo si propone al proprio cliente.
Per fare le foto che piacciono a noi stessi basta uscire a fare foto, passare un pò di tempo all'aria, in compagnia o da soli, fare una bella stampa (altra grande assente dei fotografi di ultima generazione) e mostrarla agli amici quando ci si incontra a cena a casa propria.
Per essere Fotografo c'è bisogno di mettersi al servizio dei propri clienti, capire cosa vogliono (e non imporre il proprio lavoro compiuto come "atto artistico inattaccabile"). E' un lavoro come un altro, e come tutti i lavori, se davvero si vuol fare il fotografo e non il "quaquaraqua", si deve tener conto di tantissimi aspetti legati, principalmente, alla soddisfazione e alla fidelizzazione della propria clientela.
Vediamo qualche indizio che ci può fare capire se possiamo fidarci della persona che abbiamo deciso di contattare per un eventuale servizio o semplice preventivo.
- Ha un sito? (le gallery sui vari social non valgono)
- Ha una clientela già sviluppata?
- Mi ha rilasciato un preventivo?
- Mi ha accolto in un ambiente professionale?
- Espone problematiche realistiche e dimostra sicurezza nel parlare del suo lavoro e dell'incarico per cui volete assumerlo?
- Ha un portfolio che mi ha colpito positivamente?
- E' cordiale e gentile (probabilmente dovrà a avere a che fare con molte persone durante un matrimonio ad esempio)
- Rilascia delle garanzie sullo svolgimento del proprio lavoro?
- Mi mette tutto per iscritto? Ha una posizione fiscale ben definita?
- E' facilmente rintracciabile?
Sono classiche domande che ci si pone sempre quando si va a rivolversi da qualsiasi professionista ma sembra che tutti se ne dimentichino quando si tratta di "fotografie".
Nella scelta del fotografo sembra esistere solo il discorso "quando mi costa" o "ho l'amico bravo che fa le foto a meno" dimenticandosi di tutto il resto.
Il prezzo di un fotografo è una diretta conseguenza di quello che offre e, soprattutto, di come lo offre.
Se pagate per un book in studio e vi ritrovate nel salone di casa (con mobilio spostato, lenzuolo sul muro) etc etc forse non siete esattamente in uno studio fotografico e "forse" era meglio affidarsi a qualcun altro piuttosto che spendere una miseria, tanto per dirne una, sentita più di una volta.
Assicuratevi inoltre che sarà lui a svolgere il lavoro: altro grande classico è vedersi arrivare amici o conoscenti dello stesso a svolgere il lavoro "causa imprevisto" (ovviamente non comunicato e non documentato).
La professionalità, insomma, ha un costo. Poi sta a voi decidere che cosa volete ottenere in cambio del vostro denaro. A vostro rischio e pericolo.
Nessun commento:
Posta un commento
Si prega di lasciare commenti riguardanti gli argomenti pubblicati. Mi riservo la facoltà di eliminare messaggi indesiderati.