L’ultima volta che sono stato in Val d’Aosta credo frequentassi le scuole medie; nelle scorribande all’estero con i miei genitori era un passaggio obbligato per la Francia e, poiché partivamo (in auto!) dal Pescara (dove eravamo al mare), era un ottima posizione per fare una prima tappa prima di lasciare l’Italia.
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Vetan, 2025 - vista panoramica |
La sequela di ponti e giorni festivi di questo Aprile 2025, in concomitanza con il compleanno di Marco (che ci teneva tanto a tornare in hotel), ci ha permesso di organizzare – con largo anticipo – questa scappatella di qualche giorno proprio qui, a distanza di oltre 30 anni dalla mia ultima visita.
La nostra destinazione finale era Vetan, una piccola frazione del comune di Saint-Pierre, a circa 1600 slm, un posto che avremo ben presto adorato anche se ancora non lo sapevamo. Il consiglio ci è arrivato da una conoscente (virtuale) di mia moglie e devo dire che mai consiglio fu più gradito, ma andrò con ordine.
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Aosta, 2025 |
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Aosta, 2025 |
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Aosta, 2025 |
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Aosta, 2025 |
Dovendo rispettare l’orario di check in e avendo parte della mattinata libera (per fortuna i turisti si erano rivolti tutti verso le Dolomiti in questo anticipo estivo) la prima tappa è stata Aosta. E’ stata poco più che una passeggiata per trascorrere la pausa pranzo e avere un’idea del centro di cui serbavo ancora qualche vago ricordo di ragazzino.
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Vetan, prima esplorazione |
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Parc Animalier d'Introd |
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Parc Animalier d'Introd |
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Parc Animalier d'Introd |
Vetan dista circa 15km da Saint-Pierre e si trova a circa 1000 metri di dislivello rispetto allo stesso comune: vi lascio immaginare quanto possa essere agevole e comoda la strada (infatti abbiamo limitato al massimo le sortite nella valle). In ogni caso ne valeva la pena! Vetan ha esattamente tutto quello che serve per entrarti nel cuore e rinfrancarti lo spirito. Qualche tipica casetta, un hotel ristorante, un ristorante con qualche camera in affitto e infiniti prati e spazi per passeggiare ed esplorare. Per i più avvezzi ai videogames sembrava un open-world con la possibilità di essere eplorato a 360° “mamma, sembra il mondo di Zelda!” - dicevano i nostri ragazzi mentre ci avventuravamo tra prati e sentieri guidati solo dai versi in lontananza delle marmotte e lo scorrere di qualche corso d’acqua.
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Vetan, 2025 - vista della frazione con la chiesa |
Il secondo giorno, abbiamo visitato un famoso parco faunistico poco distante (un po' deludente a dispetto della fama e del prezzo richiesto): la passeggiata è stata piacevole e ai ragazzi è piaciuto osservare gli animali ma, tutto sommato, sia grandi che piccoli siamo andati via con parecchia tristezza dopo aver visto soprattutto i volatili in spazi davveri esigui.
Sfruttando il fatto che fossimo già "scesi dal nostro nido" ne abbiamo approfittato per proseguire nella valle e fare un salto a Courmayeur (ove pare che i BAR non servano...); veramente una toccata e fuga giusto per un saluto al Monte Bianco.
Il pomeriggio è trascorso poi in relax, nel meraviglioso prato adiacente all’Hotel dove tra qualche calcio al pallone e spettacolari rotolamenti i ragazzi si sono divertiti un sacco!
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Una partita di Fiolet (Vetan, 2025) |
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Il ponte in pietra di Vetan |
L’ultimo giorno è stato l’unico momento un po' rovinato da pioggia (e quello di cui sono presenti più foto mi sa ahah) ma siamo riusciti comunque a fare diverse mini escursioni nei dintorni del nostro campo base. Abbiamo visto animali al pascolo, scoperto il Fiolet (tipico sport valdostano) e visto da vicino le numerose e bellissime abitazioni di Vetan, nel loro tipico stile di montagna ma ben diverso da quelle, ad esempio, del Trentino-Alto Adige. Abbiamo fantasticato assieme su come sarebbe vivere qui, pro e contro di tanta libertà, e ci siamo divertiti un sacco anche ad utilizzare tutto il nostro equipaggiamento "adventure" comprensivo di antipioggia che mettevamo e toglievamo in continuazione (con somma "gioia" di Marco). Alla sera non ci siamo fatti mancare neanche un piccolo momento compleanno per il nostro Marco che si è visto recapitare, tra li applausi della sala, un tortino con tanto di candelina "9".
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Saint-Pierre, vista dal castello |
L’ultima mattina, dopo il checkout, l’abbiamo dedicata al castello-museo di Saint-Pierre, trasformato da qualche anno nel Museo Regionale di Scienze Naturali della Val d’Aosta, esperienza davvero istruttiva ed appagante sia per grandi che piccini: una esprienza sensoriale e multimediale davvero competa e coinvolgente, con tanto da guardare ed imparare. Consigliatissimo!
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Saint-Pierre, interno del Museo |
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Saint-Pierre, interno del Museo |
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Saint-Pierre, vista dal castello |
Per questa breve ed intensa avventura mi sono completamente affidato alla OM-3 con il suo inseparabile Zuiko 12mm e il 75mm, ma di questo ho parlato più approfonditamente qui.
Non vediamo l’ora di tornare in questo piccolo paradiso, decisamente a dimensione di famiglia.
Link utili:
Il nostro Hotel: clicca qui
Museo Saint Pierre: clicca qui
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