// Tragedia! Cambiare Monitor

Nella vita di ogni professionista ci sono degli strumenti necessari da utilizzare. Che siano oggetti o software, senza alcuni mezzi proprio non si può andare avanti.
E sapete quale è uno dei più "rognosi" per un fotografo? Quello che porta via ore e ore di dubbi e ripensamenti, notti insonni e un sano e perenne mal di testa?
Ma è ovviamente il monitor, che è anche uno degli strumenti più sottovalutati di tuta la "catena di montaggio" della fotografia digitale.

Il mio nuovo BENQ PD2700Q




Mi sono trovato proprio di recente in questa spiacevole situazione (anche perchè vedere il proprio pc distruggersi il giorno di Pasqua, in piena emergenza sanitaria, lo ammetto, mi aveva fatto propendere verso pensieri un pò violenti verso me stesso...).
Nuovo monitor, dicevamo: cosa prendere?

Dopo quasi 10 anni di "mela" con tutti i pro e contro del caso, tornare al mondo PC è stato quasi un trauma, ma nulla a che vedere con quello di dover rimpiazzare il mio bellissimo Apple Cinema 27'' (gli IMac hanno questo pessimo vizio di essere tutt'uno, purtroppo).

Cosa fare?
restare su un 27? un 24? investire tanto per un fotografico professionale? Un Eizo addirittura? (Ma li varrà tutti sti soldi? Si li vale!). In parole povere mi sono trovato in un turbinio di schede tecniche, informazioni, considerazioni, che alla fine ci ho rimediato davvero un gran mal di testa.
Leggendo in consultando i migliori specialisti del settore, chiedendo parere anche ad altri colleghi, le opinioni, come spesso accade erano completamente divergenti.
Si passava dal "ah, senza questo non puoi far nulla di serio"  a "prendi qualsiasi cosa capiti a tiro e poi calibralo che va benissimo".

Ovviamente il mio intento era quello di non rovinarmi economicamente (tra 6 mesi avrei potuto forse  permettermi qualcosa di più,  ma dinanzi alla necessità non si può tanto fare gli schizzinosi) ma neanche di prendere una ciofeca di primo prezzo.

Ed è così che mi sono addentrato nel meraviglioso mondo dei monitor per la fotografia e ho deciso di condividere qui i risultati di cotanto sforzo.

I monitor di buona qualità si dividono in due grosse categorie (o almeno io li divido così):
- Quelli che riescono a riprodurre fedelmente la gamma colori Adobe RGB
- Quelli che si fermano all' sRGB.

Cosa significano queste due sigle? Sono gli spazi-colore che i pannelli riescono a visualizzare. L'Adobe RGB è uno spazio-colore più grande, quindi in grado di descrivere (contenere) sfumature di colore.
Ogni monitor che si rispetti porta con sè la dichiarazione tecnica di quanto riesce a coprire questi spazi-colore: il monitor ideale per un fotografo dovrebbe avvicinarsi al 99% dell'AdobeRGB. O forse no?
E su questa domanda che sono nati i mille dubbi che mi hanno portato all'acquisto e alla decisione di condividere questa esperienza con tutti voi. 


Io lo so che le risposte del tipo: "dipende!" sono odiose.
Eppure la risposta, anche questa volta, è... Dipende.
Lo spazio sRGB è Lo standard per il web, per gli smartphone, per i tv e in generale per qualsiasi dispositivo multimediale. Dove osserva la gente le fotografie? Su quale strumento? Su cosa i miei clienti osserveranno i file che ho preparato per loro?
Vale la pena creare un flusso di lavoro che alla fine porta alla creazione di un file-foto che nessuno, a meno che non sia un collega dotato di altrettanta tecnologia, riuscirà a vedere bene quanto voi (anzi!! vedrà peggio).

Senza addentrarmi in ulteriori tecnicismi che credo di non aver compreso appieno neanche io, (il colore digitale è materia davvero varia e complessa) ho iniziato a domandarmi se, considerando l'output generale delle mie produzioni, mi servisse davvero un monitor in grado di rappresentare una talmente ampia gamma di sfumature (che in effetti la fotocamera è in grado di registrare e che non vediamo solo perchè il nostro monitor ce lo impedisce) o se potessi farne a meno, visto che tutto sommato sarei stato l'unico a giovarne?

Ecco quindi che la mia attenzione si è spostata su due modelli che rispondevano alle mie esigenze. Era rimasto solamente l'ultimo nodo da sciogliere: 24'' FHD o 27" QHD?
Se a molti un 24 pollici con risoluzione 1920*1080 può sembrare troppo poco definito vi dico subito che state sbagliano: su quel tipo di superficie visibile è la risoluzione ideale, considerando la distanza di utilizzo, la dimensione delle icone, dei caratteri etc etc.
Alla fine ho comunque optato per il 27'' con risoluzione maggiore (ma in proporzione simile, visto che è più grande) per avere la maggior area utile possibile e non subire un "trauma" data la mia ormai abitudine al iMac27

La scelta, dicevo, è ricaduta su un BENQ della famiglia DesignVue che è la linea dedicata al mondo CAD/Design e non su un modello linea PhotoVue.
Poco male, ho pensato: una calibrazione con la sonda avrebbe soddisfatto le mie necessità. E difatti ho acquistato anche lo SpyderX Pro di Datacolor per l'occasione (visto che dovrò comunque uniformare diversi monitor)

Il BENQ PD2700Q è un monitor semi-professionale davvero interessante. La finitura è opaca cosa che lo rende molto adatto a pre-visualizzare il risultato di una stampa. E' regolabile in altezza, in modo da poter essere posto al livello dei propri occhi e ha anche la possibilità di essere utilizzato in verticale. all'interno della confezione sono presenti tutti i cavi necessari al collegamento, e uno stampato che certifica la calibrazione hardware del prodotto: è un accorgimento che separa la classe di appartenenza dei questo monitor da quelli economici adatti ad utilizzi multimediali. BENQ in questo modo certifica, esemplare per esemplare, la reale resa del pannello.
Nel mio caso i dati di tarda sono rispettati e (cosa confermata poi anche dalle rilevazioni che ha dato il mio SyderXPro).


Perchè tarare uno schermo già tarato? La taratura di fabbrica è una specie di messa a punto generale che in teoria permette di comparare due esemplari dello stesso tipo, ad esempio (le differenze di produzione possono rendere diversi anche due pannelli identici, ad esempio) per cui, come dire, viene data una messa a punto oggettiva del prodotto.
La calibrazione con la sonda, invece, è una sorta di adeguamento del monitor alla situazione luce/ambiente in cui si troverà ad operare per aiutare l'occhio dell'osservatore a percepire i colori nel modo più corretto possibile.
Ho dovuto ovviamente attendere le prime stampe per poter valutare il risultato e devo dire di essere molto soddisfatto.
Anzi, ammetto di trovarmi addirittura meglio che sul Cinema Display che, come è noto, tende a enfatizzare la visione ma falsa parecchio i contrasti e i neri.
Come qualsiasi strumento di lavoro, anche questo monitor va saputo integrare nel proprio "modo di lavorare". Personalmente ho fatto i miei ragionamenti e sono giunto alle mie conclusioni: l'unica necessità effettiva di avere maggior qualità corrispondenza cromatica è legata alla stampa fine art di altissimo livello; stampe tipografiche, riviste, normali centri di stampa fotografica etc non hanno la possibilità di riprodurre tutti questi colori, pertanto credo che la scelta di continuare a lavorare in un contesto "what you see is what you get" sia stata ben ponderata.



A questo link potete trovare le informazioni e le caratteristiche tecniche del prodotto: BENQ PD2700Q








Se ti è piaciuto questo articolo puoi sostenere questo blog e altri miei progetti con un piccolo contributo utilizzando questo link

https://paypal.me/pools/c/83erHYwCb6

Nessun commento:

Posta un commento

Si prega di lasciare commenti riguardanti gli argomenti pubblicati. Mi riservo la facoltà di eliminare messaggi indesiderati.