// Lasciare una traccia del nostro operato.

Di qualsiasi campo vi occupiate, penso vi sarà capitato di imbattervi in questa considerazione pratica, che almeno per me è abbastanza ricorrente.
A volte guardo la mia collezione di dvd e mi domando se tra un decennio o più sarà ancora utilizzabile, fruibile. La risposta sembra scontata ma guardate un pò le VHS che fine hanno fatto? Trovare un lettore vhs è davvero difficile per non parlare ad esempio degli standard video tipo miniDV (i pc Windows non montano più la firewire da un bel pò e anche le videocamere stanno sparendo e quindi milioni di piccole cassette stanno per rimanere in un limbo, in qualche soffitta o cantina a prendere polvere, piene di ricordi, eventi e racconti).


A volte mi viene da pensare che se qualcuno dovesse, tra decenni, se non secoli addirittura, rinvenire materiale informatico attuale, non sarebbe in grado di cavarne alcunchè perchè le tecnologie contemporanee saranno completamente diverse da quelle rinvenute. 


Sarà che mi faccio un sacco di paranoie, ma ad esempio penso che se molte delle fotografie arrivate fino a noi non fossero pervenute sotto orma di stampe probabilmente non le avremmo mai viste. Ricordo una scatola rossa a casa di mio nonno in cui c'erano tante, tantissime fotografie di mia mamma, i miei zii... un pò logore, sì, ma perfettamente fruibili. Ricordo che passavo parecchio tempo a guardarle e domandare chi fosse quello o quell'altro a chi mi capitava di fianco.
Non sto quindi parlando di grandi archivi o di collezioni di autori famosi che hanno sicuramente i mezzi economici e strutturali per preservare al meglio le proprie produzioni.
Parlo delle foto dei nonni, dei genitori... parlo delle cantine e delle soffitte abbandonate. Parlo di quei pezzi di storie che qualcuno si è preso la briga di voler tramandare per se stesso e per chi sarà venuto poi.

Forse l'unica occasione che ho avuto di vedere mio padre ragazzo è stata grazie a queste vecchie stampe che un suo caro amico custodiva gelosamente

Quando, tra anni e anni, qualcuno troverà i nostri hard disk o cd e nessuno si ricorderà neanche cosa fosse un Personal Computer, che se ne faranno? Già adesso, supporti di qualche anno fa come i floppy disk sono spariti dall'uso comune e, cosa ancor peggior sono spariti, i dispositivi in grado di leggerli. Stanno sparendo i masterizzatori dvd dai pc, lasciando il posto a memorie di massa piccole e veloci e così andrà sempre. Certo, adesso, non è un problema, ma tra cinquanta anni? 

E' quindi nostro il compito, se vogliamo davvero tramandare qualcosa di noi, del nostro lavoro, della nostra vita, dei nostri ricordi, di adoperarci per far pervenire al prossimo il nostro materiale in una forma univoca, universalmente fruibile, che sia indipendente dalle mode e dalle tecnologie. 

E quale è questa forma? Ma ovviamente un supporto autonomo, indipendente da altri tipi di tecnologie, che possa essere visto, compreso senza intermediari.
Per le fotografie, ovviamente, è la stampa.  Chiunque, e in qualsiasi momento, rinverrà una stampa, un insieme di provini, un libro fotografico, potrà immergersi nell'osservazione e a sua volta lasciarlo a futuri osservatori.
Per uno scrittore sarà sicuramente più facile che vengano tramandati i suoi appunti e i suoi diari, che non le sue registrazioni vocali  su qualche dispositivo (pensate con quanta facilità perdiamo il contentuo dei nostri cellulari ad esempio!). E così anche per un disegnatore... uno scrapbook avrà sicuramente più possibilità di raggiungere un qualche pubblico che un qualche file salvato e finito chissà dove.

Ci sarebbe molto da parlare anche a riguardo di testamenti digitali, sistemi di archiviazione sicuri, etc etc ma non era questo l'intento del post. 

A volte facciamo, ci impegniamo tanto, per supportare le nostre idee, la nostra "arte" ma non pensiamo se non ad un immediato futuro, alla condivisione istantanea di quanto realizzato, ad una fruizione immediata.
Stampiamo, archiviamo, conserviamo, controlliamo, curiamo e ancora .. da capo, tutto questo affinchè qualcuno prima o poi possa godere, nel proprio piccolo o su scala maggiore di quanto noi ci siamo preoccupati di fare nella/della nostra vita.



1 commento:

  1. Le videocassette (saranno almeno 80) che racchiudono i ricordi della mia infanzia sono in formato Betamax. Ho recuperato un videoregistratore (che avevo in casa) ancora funzionante, ma una buona parte dei nastri risultano illeggibili.

    Mi rimangano le foto... stampate. L'uomo è un essere analogico. Il digitale ne è solo un supporto.

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