Che messaggio porta con sé una fotografia? E’ questa una questione che da tempo immemore attanaglia menti e coscienze di tanti. C’è chi dice che una fotografia non deve essere spiegata, chi invece sostiene che sia assolutamente necessario accompagnarla da un testo, chi si pone su altre posizioni intermedie. Mi è tornato in mente questo argomento come tema per questo post proprio mentre visionavo e selezionavo le fotografie di un recente “giretto” in Val D’Aosta.
![]() |
Vetan, 2025 |
Come è mio solito, pubblicando questa immagine al di fuori di un contesto specifico, l’accompagnerei con la sola didascalia “Vetan, 2025”: luogo e data. Potrà sembrare poco ma in realtà sono già due importanti indizi per contestualizzare un’immagine di questo tipo. Sono sufficienti? Si, se ci si vuole solo soffermare sul messaggio chiaro che si può estrarne “un ragazzino tira calci ad un pallone contro una chiesetta in Val d’Aosta”; No, se voglio far comprendere il motivo più profondo che mi ha spinto a fare click.
Intanto devo dirvi che, oltre all’atto in sé, descritto visivamente, in questo preciso frame, selezionato tra i 2-3 scattati in rapida sequenza con la volontà di ottenere un frangente simile, mi ha molto divertito la “potenzialità” della situazione: questa sorta di “pallone di Schrödinger” che lascia l’osservatore sospeso sul destino del tiro, tra “colpisce-il-muro/finisce-a-valle”.
Oltre queste informazioni e la simpatica divagazione filosofica direi che non ci sono altri messaggi oggettivi contenuti in questo fotogramma.
E’ a questo punto che io, autore, se davvero ci tengo a far passare correttamente il mio messaggio, devo adoperarmi ed arricchire la narrazione fornendo i giusti strumenti per comprendere. Se questa foto facesse parte di un progetto più amplio allora sarebbero le altre fotografie a fornire degli indizi ma, così come è, necessita di (più di) qualche parola in aggiunta.
Vetan è un piccolo centro montano a quota 1600m sldm sopra il comune di Saint-Pierre in Val D’ Aosta. Vi abbiamo passato alcuni rilassantissimi giorni di vacanza, circondati dalla natura e dal silenzio, in quasi totale isolamento. Osservando la vita di chi ci vive per tutto l’anno è impossibile non fare considerazioni a riguardo di questo tipo di scelte di vita, in particolar modo se si pensa a giovani e giovanissimi che, finché non diventano autonomi negli spostamenti, conducono una vita completamente diversa da quella che fanno i miei figli (come ho potuto verificare di persona) ad esempio.
![]() |
Vetan, 2025 |
In realtà non c’è nessuna verità oggettiva neanche in queste mie parole perché si tratta solo di un mio stato d’animo che ho collegato ad una situazioneche si è palesata dinanzi a me: io ci ho visto tutto questo (solitudine, senso di tristezza) e l’ho trasformato in questa immagine. Magari il protagonista aveva solo avuto una discussione con i genitori e si stava sfogando tirando calci ad un pallone o stava aspettando qualcuno che in quel momento era fuori visuale: non lo sapremo mai.
Ho semplicemente sfruttato un’occasione per dare vita ad un messaggio che IO avevo dentro.
In definitiva non c’è alcun messaggio specifico contenuto in questa fotografia (in generale in quasi nessuna fotografia) ma al massimo solo degli indizi: servono sempre delle istruzioni (prima, dopo o durante) o indicazioni specifiche per completare il puzzle; sta all’autore fornire il tutto o semplicemente “giocare” con il proprio pubblico lasciando loro campo libero (o quasi).
Fotografie realizzare con OM System OM-3 + M.Zuiko 12mm f/2.0
Nessun commento:
Posta un commento
Si prega di lasciare commenti riguardanti gli argomenti pubblicati. Mi riservo la facoltà di eliminare messaggi indesiderati.