// Corsi si, Corsi no.

Quasi quotidianamente mi imbatto, in giro per l'etere, in argomentazioni volte a screditare o comunque delegittimare l'importanza della formazione, nel mio caso, fotografica.
L'idea che il fai-da-te sia la scelta migliore è ormai radicata in molti che, non solo ne sono (auto)convinti, ma ne hanno fatto anche motivo di propaganda (il perchè, poi, qualcuno dovrebbe farsi indottrinare dal loro pensiero è un mistero, se davvero la formazione è inutile...).







Una delle accuse che più spesso viene mossa è: "dicono sempre le stesse cose", "basta guardare un tutorial su youtube", "ne sapevo più io di lui/lei" etc.
Tutti atteggiamenti che presuppongono una errore di fondo: il non essere in grado di scegliere, a monte, a chi affidarsi.

Scegliere di partecipare ad un workshop, un seminario, o un corso di fotografia dovrebbe avere innanzi tutto un punto fermo: curiosità ed intenzione di capire COME quel DOCENTE realizza i SUOI SCATTI che MI PIACCIONO tanto.






Il primo errore che infatti si compie è quello di andare a caso a giornate di fotografie solo perchè attirati da una promozione allettante, qualche foto molto di impatto o un consiglio trasversale.
Perchè pagare qualcuno se non so neanche chi sia, cosa fa, e soprattutto se mi piace cosa fa?

E' un mistero, e lo dico sia da partecipante (tutti devono continuare a formarsi) e sia da docente. Che senso ha andare a sentire qualcuno, o venire a sentirmi, se alla base non c'è una ferma convinzione che "mi piace quello che fa"?.

Con chi ve la prendete se rimante insoddisfatti quando già siete partiti insoddisfatti? Questo è uno dei misteri di internet. 

I tutorial su youtube? Belli. Comodi. Utili. SE si sa cosa guardare, come scremare e quindi cosa tenere della massa di informazioni inutili e pubblicitarie che vengono propinate. Chiunque sappia montare un video in maniera accattivante è diventato un dispensatore di saggezza. 




E' un pò però come il gioco del telefono senza fili, ve lo ricordate? Ci si sedeva e il primo doveva sussurrare all'orecchio della persona adiacente una frase e ognuno doveva fare altrettanto riferendo quello che comprendeva a sua volta al proprio vicino: l'ultimo della catena doveva poi ripetere ad alta voce il "sentito dire". Raramente arrivava a destinazione più del 10% del messaggio originale.
Se vogliamo ricevere una informazione, meglio sentirla direttamente da una fonte stimata che da qualcuno che la ripete a "pappagallo".

Ascoltare qualcuno che si stima, dal vivo, è innanzi tutto un bel momento di crescita personale. Il confronto umano è sempre preferibile a quello virtuale. Allo stesso modo è molto interessante e utile confrontarsi con gli altri partecipanti alla giornata. Anche dall'approccio altrui si impara qualcosa di utile, sia in positivo che in negativo.






Il vero punto fermo che ogni partecipante ad un corso dovrebbe tenere a mente è "partecipare con mente aperta".  Pregiudizi, convinzioni radicate, supponenza, devono essere lasciate a casa, per potersi mettere in gioco e, solo dopo aver provato e messo in pratica nuove conoscenze, tirar le somme. Spesso alcuni consigli venduti per "eccezionali" si rivelano inutili o poco utili per qualcuno: è normale. Non tutti abbiamo le stesse necessità o le stesse finalità, ma:
- un conto è arrivare a queste conclusioni dopo aver provato e riprovato personalmente
- un conto è convincersene per partito preso (e non sapete quante volte capiti!!).

Insomma, i primi a sbagliare sono proprio i partecipanti stessi se non comprendono bene il fine di un corso, se non si affidano al docente (di cui dovrebbero avere stima e "sete di conoscenza"...).







Personalmente ho colto insegnamenti positivi anche da situazioni che alla fine si sono rivelate deludenti. E' importante capire che non è solo importante capire "cosa si deve fare" ma anche "questa cosa meglio non farla così" o " io non farei mai come lui" è altrettanto formativo.

Quello che è sicuro è che non esistono corsi o workshop che vi danno informazioni senza uno sforzo da parte vostra. Non è come in Matrix che si collega un cavo al cervello e si inseriscono informazioni. Il corso e il docente mettono sul piatto se stessi e la loro esperienza, voi dovete mettere sull'altro la voglia di elaborare queste informazioni, non solo subirle passivamente. 





E qualsiasi corso, workshop, o altro momento di formazione deve sempre essere visto come una partenza, non come un arrivo. 
Esercizio, esercizio, e ancora esercizio. Per poi, fatta la dovuta pratica, tenere o lasciare tecniche e suggerimenti utili e inutili, inglobando quello che serve nel proprio "metodo".





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