Chi non pratica assiduamente ritratto ha in sè determinati preconcetti difficili da scardinare.
Chi non è incuriosito dal prossimo o affascinato dal conoscere gli altri, anche solo per pochi secondi, non comprenderà mai la complessità e il fascino di relazioni emotive e sociali che si possono innescare durante una breve conversazione con uno sconosciuto; meglio ancora durante un servizio fotografico.
Osservando il risultato finale delle foto con Tiziana credo che in tanti, come spesso accade, saranno portati a lasciarsi andare a facili entusiasmi: " eh, ma ti piace vincere facile" "con un soggetto così ci riuscivo anche io" e altri copioni già letti.
La verità è che quando si decide di fotografare qualcuno - e quel qualcuno accetta di essere fotografato da voi - si compie una piccola magia: due mondi si connettono e interagiscono per un certo periodo scambiando informazioni, emozioni e sensazioni.
Si ha spesso la presunzione di capire gli altri attraverso la sola facciata, quella che siamo soliti mostrare sui nostri social o quando dobbiamo stare in società. Quelle belle maschere che ci mettiamo per non mostrarci del tutto (o per niente) perchè tanti combattono battaglie interiori che giustamente non vogliono esternare.
Lei, alle sue prime foto con un estraneo, era imbarazzata e agitata: ridacchiava e si nascondeva, quasi si sentisse in colpa per essere li a far qualcosa che non credeva fosse in grado di fare. Sentiva su si se tutta la responsabilità del "fare un buon lavoro" preoccupata dal non essere adeguata o in grado.
Ed infatti chi deve essere in grado di fare non era lei, bensì noi: noi inteso come quel micro-mondo nato dalla nostra collisione di quel breve momento speso assieme, in quel piccolo spazio di tempo che ci siamo presi per fare questa esperienza.
Pochi minuti dopo esserci salutati mi arriva un messaggio, di quelli che ti lasciano il segno. "Grazie per non avermi sentito sbagliata". Ed è in questi momenti che sono contento di fare quel che faccio, di conoscere persone meravigliose perchè tramite loro capisco di più me stesso il mondo in cui vivo.
Ed è un mondo in cui una ragazza bellissima può sentirsi fuori posto per tantissimi motivi che a noi sono sconosciuti. Un mondo in cui si dovrebbe iniziare a mettere da parte preconcetti e pregiudizi derivanti da fattori estetici e porci dinanzi a chiunque con la volontà di esplorare un mondo completamente nuovo e meraviglioso.
Quel che posso sicuramente fare è spazzare via, almeno per qualche millesimo di secondo, tutto ciò creando la giusta connsessione e raccontando le meraviglie che ho visto.
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info@ugobaldassarre.com
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