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Chi segue assiduamente il mio blog e le
mie “avventure” sa che volentieri torno a fotografare i miei
luoghi natali e, sempre più spesso, in buona compagnia.
La formula è stata la stessa già
adottata altre volte, ossia quella di viaggiare tutti assieme
condividendo mezzo di trasporto (un comodissimo van a 9 posti),
pernottando tutti assieme a casa mia, nel mezzo del Parco della Alta
Murgia, alle porte di Altamura.
Il nostro fantastico team! (foto di G.Genovese) |
Sono altamurano di nascita e materano
di adozione, quindi quella che identifico come “casa” è proprio
questa zona, la Murgia, e in questo territorio abbiamo posto le basi
della nostra spedizione.
La partenza, come al solito, è stata
nella serata del giovedì, da Parma. Ci vuole tutta la notte per
coprire i quasi 800km di strada, ma parlando, scherzando e
dormicchiando un po' non è poi così tremenda.
Viviamo una quotidianità frenetica,
sempre di corsa, senza mai tempo per noi e mi piace, per questo
motivo organizzare queste piccole fughe, compatibili con il ritmo di
vita di tanti. Viaggiare la notte e sfruttare il giorno, per
ottimizzare al massimo i tre giorni a nostra disposizione.
Altamura, BA |
dettaglio della cattedrale di Altamura |
Prima tappa, Altamura. Preso possesso
della nostra base operativa a Parisi vecchia, il passo successivo era
quello di fare una buona colazione, comprare qualcosa di prima
necessità e fare una bella passeggiata per Altamura, uno dei centri
storici più belli della zona, con la sua enorme cattedrale, i suoi
vicoli, i suoi claustri.
Claustro nel centro storico di Altamura |
mercato della frutta e verdura, Altamura |
Benchè il fulcro del viaggio fosse
indubbiamente la visita ai Sassi di Matera, ho trovato molto
interessante proporre una sorta di “avvicinamento culturale” a
questa terra e questi luoghi. Portare i miei compagni di viaggio
diritti alla meta avrebbe rovinato gran parte della magia della
scoperta, per cui ho optato per un approccio molto “slow”.
Passeggiare per il centro storico di
Altamura è bellissimo: è come gironzolare in un labirinto fatto di
strade lastricate, sottani, piccoli cortili. La cosa migliore è
lasciarsi guidare dall'istinto (o dal naso) seguendo i profumi del
pane appena cotto dei forni, o dei caseifici e degli ortofrutta. Da
alcuni portoncini teste di signore curiose osservano il nostro
gruppetto avanzare e fotografare, quello che per loro è normalità
quotidiana, per noi è tutto così affascinante. Qualcuno ci saluta,
qualcuno ci dà chiacchiera. Ci sono moltissime botteghe ricavate in
locali a livello strada: ogni tanto infilo dentro la testa, e la
macchina fotografica, e prendo appunti visuali.
Gravina, BA |
Gravina, BA |
Se fossimo tornati a casa, per
pranzare, non saremmo più ripartiti, al pomeriggio. Stanchi e
provati dalla nottata di viaggio e dalla mattinata a zonzo, l'unica
cosa da fare era rimanere in attività: un riposino sarebbe stata la
fine prematura di ogni buona intenzione. Decidiamo quindi di
proseguire il nostro giro andando a Gravina, un altro centro storico
molto importante della provincia di Bari e altro comune di
riferimento per la zona della Murgia. Gravina, nonostante forse meno
nota di Altamura è bellissima, una piccola Matera, si potrebbe
azzardare (non diciamolo troppo forte perchè un vero materano
potrebbe offendersi molto). Costruita anche essa, nella sua parte più
antica nella gravina scavata dalle acque, anche il comune barese
vanta chiese rupestri e un tutta una zona ricca di grotte e
antichissimi insediamenti. Dal belvedere della cattedrale (purtroppo
chiusa al momento del nostro arrivo) si apre una bellissima vista su
tutta l'altra metà del centro storico ed è possibile osservare, con
un po' di pazienza, le tante attività domestiche svolte, come
osservando un alveare e le sue operose abitanti.
Il pomeriggio del primo giorno lo
abbiamo dedicato a Matera. Ci siamo avvicinati il più possibile ai
Sassi dall'ingresso di Sant Agostino e di li ci siamo lasciati
guidare dalla strada principale. E' sempre bello vedere le
espressioni incredule di chi vede Matera per la prima volta, ma anche
di chi l'ha già vista e un po' se l'era dimenticata. Matera è così,
ti prende proprio alla gola, ti lascia senza fiato. Non ti ci abitui
mai. Il meteo, nonostante non abbia compromesso la giornata con
precipitazioni, non è stato particolarmente clemente in quanto a
luce (e per un gruppo di fotografi, non sarebbe stato male averne un
po' di più) ma Matera, per fortuna, non perde il suo fascino neanche
in questo caso: semplicemente si mostra in maniera diversa. I muri,
che quando risplendono al sole sembrano quasi di un bianco
abbagliante, rivelano invece le loro trame, le loro sfumature, i
segni del tempo che sono caratteristica propria del tufo, la pietra
“madre” con cui tutto è stato costruito. I forti contrasti
tipici della luce e degli edifici bassi del sud lasciano il posto ad
un complesso urbano molto più intricato e visivamente continuativo.
E come spesso accade, a chi sa cogliere
gli eventi così come si presentano, è arrivata la ricompensa,
sottoforma di una leggera foschia che ha avvolto tutta la città
antica proprio mentre si iniziavano ad accendere le prime luci una
atmosfera magica, quasi mistica ci ha consegnato una inedita, almeno
per noi, immagine dei Sassi che porteremo sempre con noi, monito di
come mai nulla sia tempo sprecato e di come in viaggio sia necessario
sapersi adattare e saper cogliere il bello, sempre, in qualsiasi
situazione, senza pregiudizi di sorta. Conosco tanti che avrebbero
abbandonato o si sarebbero addirittura arrabbiati per le condizioni
meteo, contrarie al tipo di foto che avevano in mente (senza vedere
le nuove opportunità del momento).
La prima giornata termina così, con
questa splendida immagine negli occhi e una pantagruelica mangiata di
carne alla brace in quel di Santeramo in Colle, ormai tappa fissa
delle mie scorribande, dal mitico Francesco ai Giardini della Carne.
Svegli e attivi da oltre 24 ore, era ora di andare a riposare,
finalmente.
Nonostante fossimo mossi da lodevoli
intenzioni, il giorno successivo abbiamo dovuto rivedere
completamente il nostro programma. L'idea di partenza era quella di
tornare nel cuore dei Sassi all'alba, per goderci l'incredibile
spettacolo che i primi momento di luce sanno regalare. Purtroppo il
cielo troppo nuvoloso e minaccioso della sera prima ci ha fatto
desistere (senza considerare la stanchezza messa solo temporaneamente
a bada) facendoci optare per una inversione di programma. Al mattino
quindi giro nell'entroterra lucano, nella zona dei calanchi e
pomeriggio nuovamente a Matera.
Pisticci, MT |
Pisticci, MT |
Pisticci, Sala da biliardo |
Craco, MT |
Craco, MT |
Craco, MT |
Craco, MT - Pausa pranzo in allegria |
Il meteo dava un netto miglioramento climatico, con il pomeriggio completamente sereno: abbiamo quindi deciso di giocarci il bonus “sole” per Matera invece e la nostra scelta è stata premiata. Pur avendo sacrificato il momento dell'alba (che avremmo comunque perso causa meteo) abbiamo sfruttato al meglio la giornata senza privarci di nulla. Pisticci, in mattinata, poi pausa pranzo tra le rovine di Craco (la famosa Ghost Town) e rientro a Matera per godere, tra l'altro, di un affascinante tramonto e “ora blu” (cui stavolta non abbiamo rinunciato). In questa ultima fase del viaggio il gruppo si era addirittura ampliato, con la gradita presenza di alcuni amici del posto che si sono uniti alla passeggiata e alla, ovvia, mangiata finale.
A breve il diario conclusivo di questa bellissima esperienza
Note tecniche
Attrezzatura fotografica utilizzata:
Olympus EM1-X
Olympus EM1
Zuiko 12-200 ED f/3,5-6,3
Zuiko 45mm Pro f/1,2
Sigma 16mm f/1,4
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