// Il potere delle immagini

Leggere e comprendere le immagini sarà un ruolo sempre più importante che chiunque sarà costretto, suo malgrado, ad imparare a fare, pena l'estinzione del senso critico e della libertà stessa.




Sono fermamente convinto che, neanche tra tantissimo, sarà molto più importante saper "leggere e capire "le immagini, piuttosto che saperle realizzare, perchè solo chi saprà divincolarsi (e di conseguenza far divincolare gli altri) nel marasma mediatico cui siamo costantemente in "ammollo", avrà un grosso potere da esercitare.


Venerdì pomeriggio ho finalmente conosciuto Michele Smargiassi (Fotocrazia, Repubblica) durante un suo bellissimo e interessantissimo intervento sul ruolo della fotografia nelle "fake news", tenutosi presso la libreria I Diari di Bordo (Parma) all'interno della nuova edizione di Gente di Fotografia in collaborazione con Associazione Le Giraffe.
Gli spunti della discussione sono stati molteplici, ma si possono riassumere in un abbastanza chiaro "non perdiamo il nostro senso critico verso quello che ci viene propinato" soprattutto senza farci irretire dalle fotografie che, come è noto (ma si dimentica in continuazione) mentono e non raccontano mai nulla di completo.





Citando le parole dello stesso Smargiassi "se una fotografia vale più di mille parole, bisognerà che qualcuno però le dica queste mille parole".
Perchè una didascalia a corredo di una foto ci dice qualcosa e una didascalia completamente opposta abbinata alla stessa foto ci convince dell'esatto contrario? Quali sono queste mille parole che dice  questa fotografia se racconta allo stesso tempo due cose contrastanti?

E' sotto gli occhi di tutti, ormai, lo scetticismo totale nei confronti delle istituzioni  e di chi dovrebbe invece essere rappresentare il baluardo della fiducia.

Sempre prendendo in prestito dall'intervento dell'autore "riconosciamo all' Anagrafe un ruolo di garante nella gestione delle identità individuali, riponendo fiducia cieca quando afferma che a tal foto corrisponde tal nome e cognome etc, ma non facciamo altrettanto con altre istituzioni pubbliche, come ad esempio il Ministero della Salute...". 
Gli stessi giornalisti, una volta titolari di questa fiducia,causa svariati scivoloni, non godono più del ruolo di portatori di notizie vere. 
Non ci fida più degli intermediari (troppo spesso ci hanno traditi) e si preferisce cercare presunte verità in proprio, affidandosi però a mediatori ancora più occulti e senza le competenze adatte (perchè orientarsi, senza conoscenze, nel marasma di informazioni vere, false, verosimili del web, filtrate da non-si-sa-quale-criterio, è impossibile). Invece di provare ad identificare fonti attendibili da cui ricevere ed attingere informazioni, si preferisce barcamenarsi tra fonti assolutamente ignote prendendo dal mucchio.
Ed ecco quindi che scetticismo e creduloneria iniziano ad andare, pericolosamente, a braccetto.

Se credo a tutto, non credo più a niente: non esercito spirito critico, sono nella condizione di essere manipolato.
E perchè è così facile essere irretiti, ingannati, esposti a questa truffa di informazioni e notizie false  anche se siamo attenti e non a secco di cultura?

Perchè le notizie false vengono confezionate ad hoc, per andare diritti a colpire il nervo scoperto, solleticare certe paure, dare false certezze e, corredate dall'immagine giusta, sembrano sfuggire al normale raziocinio che accompagna invece un qualsiasi ragionamento logico. 


E' bastato il colore della pelle a far partire il treno delle condivisioni. due note star USA dello spettacolo e dello sport. L'immagine non dice NULLA di quanto detto a parole. Eppure ...


Le immagini veicolano il messaggio che portano in didascalia (o addirittura su di esse) in maniera potentissima e dirompente. Tantissimi gli esempi di bufale clamorose e meno che hanno avuto conseguenze devastanti su tanti ma anche su singole persone. 
Facciamo un esempio. Prendiamo una nostra bella foto, del nostro bel faccione, gli scriviamo sotto  "condividete subito!! questa persona è stata vista a fare etc etc etc" e la mettete on line. State pur certi che nessuno si porrà la domanda se la notizia sia vera o no: la notizia c'è, si inzia a condividere. Nel giro di pochissimi giorni alcune fake news sono diventate gigantesche. Ci sono persone che si sono viste rovinate la vita per uno scherzo di cattivo gusto.

Sembra che a nessuno più interessi la verità. Basta che una notizia sia "verosimile" che parte il tram-tram delle condivisioni e, a fronte di palesi smentite e sbugiardate, ci si imbatte in commenti del tipo "vabbè, ma può essere che succeda" oppure "non mi importa che non sia vero, è una storia così commovente..." etc etc. Una notizia deve essere VERA non verosimile. E' una storiella, altrimenti, ossia qualcosa confezionata per piacere ad un certo pubblico. 


Lo sa bene chiunque che la legge della natura è "il più forte sopravvive", senza scomodare Darwin. Eppure la storiella romantica dei deboli nel mezzo etc etc ha affascinato migliaia di persone. La foto non dice assolutamente nulla in proposito, eppure ci fa arrivare il messaggio in maniera molto convincente. 


Quello che possiamo fare per evitare il dilagare di tutto questo deve partire da noi, dalla nostra voglia di esercitare il nostro potere critico.
In primis avere delle nostre fonti in cui riporre la nostra fiducia ed in secondo luogo non smettere mai di essere critici e cercare di capire sempre l'attendibilità della fonte della notizia pena la cessata fiducia nella fonte (parlo di giornali, agenzie stampa, etc): anche se alcune notizie sembrano proprio quello che stavano cercando di dire, non è detto che siano vere, anzi! 

Il falso nella storia della notizia, del giornalismo, dell'informazione è sempre esistito, ma mai come in questo periodo storico ha avuto un dilagare così incontrollato, causa mancanza di intermediari.
Anche perchè c'è da distinguere tra Bugia in buona fede e non. Se la fonte è autorevole, anche la smentita lo sarà (se tutto fatto in buona fede), mentre il grosso problema attuale è che, purtroppo, le notizie false girano per opportuni scopi (e guadagni) e la smentita non serve praticamente mai a nulla.

Il Falso, la bugia, non è sempre inutile. I grandi FALSI della storia della Fotografia hanno comunque portato con loro tante verità, ma è stato necessario smascherarli, capirli, contestualizzarli. Una volta capita la bugia  sono venute fuori le verità che si cercavano di nascondere, per cui nessuna fotografia è mai inutile, va solo saputa analizzare e comprendere. Quello che sarà importante imparare a fare da soli, insomma.

Ci sono persone, a migliaia e migliaia, che hanno condiviso foto di attori famosi con insulti annessi perché la didascalia recitava qualcosa che a noi faceva comodo fosse così
Un minimo di senso logico, attenzione alle informazioni visive contenute nella stessa fotografia avrebbe fatto sì che la falsità della notizia fosse palese, invece non è stato così. 
E si continua ad alimentare, per pigrizia, per noncuranza, per apatia, o per ignoranza un circolo vizioso di violenza verbale, odio etnico e razziale, disinformazione scientifica e politica per il semplice "credere in buona fede" a tutto quello che ci passa sotto il naso.  "tanto se è falso al massimo lo cancello poi...".

E' questo uno degli interventi più lunghi di questo blog, ma ci terrei a concludere con una ultima considerazione finale. Invece di tante "vaccate" e stupidaggini che si inscenano nelle pubbliche piazze, incontri di questo spessore sarebbero sicuramente preferibili ed auspicabili. La fotografia e le immagini sono  il linguaggio del nostro presente e del futuro ma, oggettivamente, siamo molto analfabeti, in questo senso.
Utilizziamo un codice che non comprendiamo del tutto o per niente, basandoci su sensazioni ed emozioni. Sarebbe auspicabile una sempre maggior penetrazione della cultura dell'immagine anche all'interno dei piani di studi delle nostre scuole.

Un grande applauso ai ragazzi della libreria I Diari di Bordo, alla Associazione Le Giraffe e, ovviamente al relatore Michele Smargiassi.



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