// Ale

A volte mi capita di incontrare persone che immediatamente colpiscono la mia attenzione e automaticamente inizio ad immaginarle davanti ad un obiettivo: come si comporterebbero, che genere di posa o foto sarebbe più adatta per loro etc etc.



Avevo già notato Ale la prima volta che ero andato in bottega, e la seconda volta ho avuto conferma. Non so esattamente cosa scatti a volte, ma il suo look, i tatuaggi, il sorriso, il modo di fare hanno scatenato in me quella sensazione di "mi piacerebbe fotografarla".


Ale ha accettato con grandissimo entusiasmo la mia proposta e nonostante turni lavorativi abbastanza intensi mi ha dedicato un intero pomeriggio (cosa che ho apprezzato tantissimo).
A parte uno scambio di messaggi volti a decidere cosa-come-dove, tuttavia, non è che conoscessi Ale particolarmente bene. 
Oltre al fatto che ormai è la mia parrucchiera di fiducia, non è che sapessi molto altro di lei. E' stato quindi molto interessante vedere come si è sviluppato il mini servizio fotografico alla luce di questo rapporto che si andato creando man mano che si scattava.



La parola d'ordine è stata divertirsi e ridere. Non era un lavoro. Non era uno shooting commissionato. Era un momento di svago per tutti e questo doveva esserci nelle immagini finali.

Di grande aiuto è stata sicuramente la presenza di Federica, persona solare e molto affabile che ha subito rotto il ghiaccio aiutando a creare quel clima di divertita complicità che ha caratterizzato il resto del pomeriggio.
La parola d'ordine era divertirsi e fare qualche bello scatto che rendesse giustizia alla spontaneità espressiva e l'energia che Ale mi aveva trasmesso fin dal primo incontro.




La scelta condivisa di un abbigliamento molto-molto informale unitamente all'utilizzo di backgrounds molto street-style (devo dire che l'abbinamento colori maglietta-fondale è stato puramente e fortunatamente casuale) ha aiutato a lasciare il soggetto in "panni" a lei congeniali. Avevo esplorato velocemente i dintorni per cercare altri punti interessanti ma alla fine ho preferito (a scapito forse di una resa migliore) di rimanere più lontani da occhi indiscreti che in mezzo al via vai del traffico cittadino. 
Mettere a suo agio Ale è stato fondamentale in questo senso.



Trasformatosi quindi in un pomeriggio "tra amici" è filato tutto bene. Ho fotografato Ale come avrei fotografato una amica e ho deciso di sfruttare solo la luce naturale per eliminare al massimo l'imbarazzo di attrezzature o elementi distraenti. Era appena finito un temporale e c'era una luce davvero buona.
Il risultato finale è esattamente come lo immaginavo. Immagini colorate e spontanee, piene di energia.

Come sempre ringrazio tantissimo Federica Belletti (Make Up) per l'aiuto e l'allegria.





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