// The Haunted - Songs of the last resort

Un giorno, di tanti anni fa, dopo aver dato alla luce quel capolavoro di violenza, pietra miliare mai più superata da alcuno, che risponde al nome di Slaughter of the Soul, gli At the Gates si sciolsero e sparirono dalle scene. La dipartita, per quanto dolorosa, fu parzialmente compensata dalla nascita di quello che inizialmente sembrò voler essere solo un pretesto per tornare a far baldoria ma che, con il tempo, divenne una band longeva e produttiva: i The Haunted

Songs of the last resort - The Haunted, 2025 - Century Media



Il primo, omonimo, album fu una mazzata sui denti mica da ridere. Sporchi, grezzi, con una attitudine musicale a metà tra il death melodico e i Motorhead, i nostri confezionarono un disco di assoluto spessore, che merita elogi a profusione anche a quasi 30 anni di distanza (aiuto! 30 anni, pare ieri!). Il successivi lavori alternarono cose ottime a cose meno interessanti, fino ad arrivare all’indigesto Unseen (che stravolgeva tutti i canoni della band). Da quel momento, i nostri, passando tra diversi cambi di formazione, tornarono in auge con diversi dischi di notevole valore ed è proprio tra questi che va ad inserirsi, dopo un’attesa di quasi 8 anni, l’ultimo nato: Songs of the last Resort

Photo Credit:  Linda Florin 


Non ci girerò troppo intorno. Sono da sempre un fan sfegatato di queste sonorità e i The Haunted incarnano alla perfezione il mio ideale di musica dura, ritmiche serrate e chitarre a mille. Non avrei perso questa uscita neanche sotto minaccia ma sono assolutamente felice ed entusiasta di essermi ritrovato tra le mani (e nelle cuffie) un lavoro con la L maiuscola.
Il tempo trascorso dall’ultimo disco sembra azzerarsi nell’istante in cui Warhead irrompe furiosa e lascia che ogni dubbio si sciolga come neve al sole. Forse manca quella energia primordiale e grezza delle prime release, quella furia incontrollata che lacerava gli amplificatore, ma i The Haunted del 2025 suonano maledettamente “fast & heavy”.  
 

I The Haunted confezionano 40 minuti di violenza sonora, rispettando il loro DNA, e non deludono né vecchi né nuovi fan.
Un grande ritorno per questo super-gruppo che va a prendersi un posto in prima linea nel (mio) best of 2025. Per me super promossi e consigliati!



Formazione 2025

Patrick Jensen - chitarra (1996-presente)
Jonas Björler - basso (1996-presente)
Ola Englund - chitarra (2013-presente)
Marco Aro - voce (1999-2003, 2013-presente)
Adrian Erlandsson - batteria, percussioni (1996-1999, 2013-presente)

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