// Ritorno a casa



Si fa presto a dire “capitale” e ci vuol poco a percorrere i sentieri, sempre ben indicati, che ti fanno raggiungere la città vecchia, i “Sassi”. E' ormai terra di turismo, di business, crocevia di persone da ogni angolo del mondo. Percorri tutta la strada principale, segui il flusso, arrivi lì dove la città finisce e ti trovi al confine, tra la città e la natura selvaggia della murgia. Vedi da lontano piccole sagome di turisti che vanno al “belvedere”, per provare a vedere Matera da una altra angolazione. Ma Matera, è solo questo? 



Me lo sono chiesto tante volte, passeggiando tra le vie del centro e d'un tratto mi sono trovato a pensare a cosa era stata Matera, per me, prima del grande boom.
 


Matera è circondata da un paesaggio meraviglioso. E' stato bello tornare ad ammirare angoli lontani dai giri turistici più canonici, osservando questo meraviglioso tramonto sulla diga di S. Giuliano

Era il 1997 quando lasciai casa per andare a studiare fuori. Per un adolescente che aveva già visto il mondo, Matera sembrava ferma, poco dinamica e disinteressata alle novità. Isolata dai principali collegamenti autostradali e ferroviari sembrava addirittura più “arretrata” dei vicini comuni baresi. Il turismo, praticamente assente, era di tipo “mordi e fuggi” e le trattorie, ristoranti ed hotel si contavano sulle dita di una mano. 


La foschia del mattino rivela poco alla volta i quartieri più periferici della città, che ormai si estende ben oltre quel che ricordavo nel lontano '97. 



Poi, all'improvviso tutto cambiò. Fino a qualche tempo fa nessuno sapeva dove fosse situata Matera; adesso è difficile trovare qualcuno che non l'abbia visitata almeno una volta.
Ricordo che una volta mancai da casa per alcuni anni, e quando finalmente accadde quasi non riconobbi la mia città: tutto era diventato più veloce, più grande, più moderno. Nuove strade, nuovi quartieri. Quanto ero mancato? 3 anni forse, ma quanto era successo in così poco tempo.
Dalla finestra della mia sala si vedevano i confini della parte nuova, e l'inizio della rarefatta periferia; oggi l'occhio vaga senza limiti tra imponenti edifici e nuove arterie stradali: quel che prima era periferico adesso è quasi in posizione centrale.

 

Da 40 anni, tutti i giorni, da Bisceglie (BA) questo signore apre la sua "attività" commerciale nel mercato coperto, a Matera. Si dice ormai adottivo della città anche se non ha alcun legame di sangue con la città.



Quando ero ragazzino gli stranieri erano davvero pochissimi. Vicino alla stazione c'era sempre una bancarella e i pochi stranieri erano identificati solo come venditori ambulanti. Adesso l'integrazione è molto più aumentata, ma la bancarella vicino alla stazione è sempre lì :)

Chi era andato via, soprattutto tra i giovani, coetanei, stava tornando, riportando la propria esperienza al servizio della propria città che sarebbe diventata una delle città più importanti e visitate del mondo.



Giovanna Iacovone si è formata a Milano, nella Capitale della Moda e poi è tornata a Matera per aprire il suo Make Up Lab, un punto di riferimento ormai per tutta la provincia e non solo. Non solo porta avanti la sua professione ma insegna il proprio mestiere e diffonde la sua dinamicità nelle nuove leve



Cosimo Martino, e suo padre. Lui e suo padre sono i titolari di uno dei più noti panifici di Matera. Siamo amici dai tempi delle elementari. Lui ha continuato la tradizione di famiglia ammodernando l'azienda e rendendola più dinamica e in linea con la nuova struttura della città. 


Ma Matera, sotto sotto, non è poi così cambiata. Si è ingrandita, si è complicata, ma lasciato il caotico e trafficato centro, non fa segreto di quella sua anima di “paesone” di provincia, in cui tutti si conoscono, si aiutano e si sorridono.
Ho provato, 20 anni (22, anzi!) dopo a osservare la mia Matera, non quella dei turisti. Sono andato a ritrovare la mia scuola, la mia parrocchia, i quartieri che frequentavo da ragazzino. Ho cercato scorci e panorami che raccontassero una Matera diversa, da un altro punto di vista, non certo turistico.
Ho incontrato vecchi e nuovi amici e ascoltato le loro storie: quelle di chi è rimasto e di chi è andato via per poi tornare. 






Perchè, in fondo, cosa altro è una capitale se non un grande raccordo tra culture, storie e persone?



L'ingresso del liceo Classico E. Duni, la mia scuola. Mi ha fatto bene ritornare in alcuni posti a me cari, riaccendendo tanti ricordi sopiti. 

La cattedrale, finalmente libera da impalcature è stata riportata all'antico splendore. La bellissima giornata novembrina ne ha esaltato ulteriormente la bellezza
















1 commento:

  1. Bravo, mi è piaciuto molto l'articolo e le riflessioni su Matera come era e come è oggi,nonche"le foto molto appropriate e indicative. E chiaro che col passare degli anni si apprezzano tante cose che da
    ragazzi si sottovalutano ma che comunque sono entrate a fare parte di noi.

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