// OM-D Em5 - First Impression

Nota dell'autore:  Le opinioni espresse qui di seguito non rappresentano un test scientifico nè una recensione  tecnica del prodotto. Sono considerazioni di carattere soggettivo, e come tali vanno considerate.

Avevo già tessuto le lodi della piccola OM-D EM5, ultima nata nel sistema micro4/3 di Olympus, qualche mese fa, dopo un fugace incontro "toccata e fuga". 
Finalmente sto avendo modo di poter testare un esemplare completo di 12-50 EZ per un periodo superiore, e quindi man mano esporrò le mie impressioni.


Personalmente, in diversi anni di attività fotografica, ho maturato la convinzione (non condivisa da molti) che la fotografia è una forma di racconto semplice e adatta a tutti. Io credo che chiunque, con le giuste (poche) conoscenze necessarie sia in grado di avvicinarsi con successo alla fotografia. Attenzione!! Non sto dicendo che tutti possono diventare grandi fotografi, ma che tutti possono avvicinarsi alla fotografia traendone giovamento. Sul perchè questo pensiero non sia troppo diffuso ne parleremo in un altro momento: tutto questo preambolo era necessario per introdurre la OM-5 come LA fotocamera per tutti.


Il progetto mirrorless o CSC o compatte a sistema (o come le vogliamo chiamare) è nato dalla volontà di offrire la qualità, la semplicità d'uso e di trasporto a tutti. Il concetto di qualità legato ad un corpo reflex ingombrante e complesso nei comandi era  ormai superato e quindi da eliminare e un pò tutti i marchi, con alterni esiti, si sono cimentati in questa impresa. 
Olympus e Panasonic sono state pioniere in questa offerta e, a distanza di non troppi anni, iniziano a raccogliere gli ottimi frutti del loro seminato, godendo di un notevole vantaggio tecnologico sulla concorrenza.

La OM-D nasce sul design della gloriosa linea OM analogica di Olympus che comprendeva macchine ancora oggi considerate da molti lo stato dell'arte di quella tecnologia.
Ma se già di per se il design era riuscito a mandare in fibrillazione le folle al momento dell'annuncio ufficiale della macchina, poco meno di un anno fa, sono stati i primi test su strada a far sgranare gli occhi anche ai più scettici.

La curiosità di provarla sul campo, da grande amante della qualità del sistema Olympus-Zuiko, era altissima.

Per immedesimarmi al massimo nell'utente normale ho disattivato la modalità "utente esperto" nel mio cervello, tralasciato il libretto di istruzioni, messo la macchina in M (come sono solito usarla), impostato i settaggi più neutrali possibile, e ho iniziato a fotografare tutto quello che mi capitava a tiro, un pò come abbiamo fatto tutti quando entrati in possesso della nostra prima macchina fotografica "seria".


Risultato? In una sola parola: Sorprendente.

Non c'è situazione in cui la EM-5 non mi abbia restituito una immagine di altissima qualità.
Gatti, persone, oggetti, luce naturale, artificiale, luce scarsa, macro... nessuna situazione ha lasciato dubbi o perplessità sulla qualità dell'immagine, confermando anche il 12-50 come il miglior obiettivo kit mai provato in assoluto, su qualsiasi sistema (la modalità macro è un plus notevole).

A ben vedere, la qualità di immagine è "solo" leggermente superiore alla Lumix GH2 (che non scherza, anche come prezzo), grazie ad un miglior bilanciamento dei colori e fedeltà cromatica. Dove davvero la Om-d mette il turbo è nella gestione degli scatti a mano libera grazie all'ottimo sistema di stabilizzazione interna (5 assi) che mi ha permesso macro a mano libera in condizioni in cui la Panasonic con il medesimo obiettivo no è riuscita a restituire foto utilizzabili (mancando si IS interno e sull'ottica).

La qualità del file è rimasta elevatissima fino a 6400 iso (!!!) ma ho constatato che si può osare fino a molto di più accettando pochi compromessi.

Tradotto in soldoni, tutto questo, significa che possiamo scattare a mano libera praticamente al buio utilizzando una lente di buona qualità. Con la Gh2, che pur mantiene una ottima qualità fino a 3200 iso, è stato impossibile avere gli stessi risultati, causa mancanza del sistema IS interno al corpo macchina e un sensore meno prestante di quello della Olympus.

Del mirino Oled da 1,4 milioni di pixel e del display ne parleremo in un secondo momento. Per ora accontentatevi di queste impressioni a caldo. 

Il prossimo step sarà quello di provare la macchina sul campo, professionalmente :)

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