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Storie di uno Switcher in controtendenza




// Ammiraglia PRO Olympus E-3 - 2008 - 10 mpx

Avete mai provato ad affrontare una discussione di natura "tecnica" con qualcuno che utilizzi un brand fotografico diverso dal vostro? La sensazione più comune è quella di essere catapultati all' interno del "bar dello sport" in cui le varie tifoserie portano a sostegno delle proprie cause le scuse più disparate, ovviamente campate per aria (d'altronde, quanti vostri conoscenti hanno davvero fatto il CT di una nazionale?).
In campo fotografico, e tanti altri, è la stessa cosa. Si parla per partito preso, ci si fa portabandiera di quella o quell' altra squadra e, soprattutto, si diventa mediamente impermeabili a novità che invece si farebbe bene a valutare.
Canon e Nikon la fan da padroni ormai, e gli scontri più accesi sono proprio tra i sostenitori dell'uno o dell'altro sistema, troppo spesso sulla fiducia o di quello che si è letto su "un forum" o "un sito". In rarissimi casi ho partecipato a discussioni in cui effettivamente si parlava a ragion veduta e con un pò di esperienza pratica alle spalle.



Prendiamo me, ad esempio. Inizio a fotografare un pò di anni fa, quasi per caso, acquistando una macchina fotografica Canon. La scelta praticamente casuale (classico sottocosto di una nota catena di elettronica) mi introdusse nel mondo Canon ma sarebbe potuto avvenire anche l'esatto contrario. Una volta entrati nel giro, poi, le scelte sono obbligate: teleobiettivo, flash, altre lenti... fino al fatidico cambio di corpo (che nel mio caso è avvenuto molto presto, per questioni di feeling ergonomico).

Passano gli anni, si professionalizza il corredo, e si arriva al fatidico momento di fare il salto con alcune lenti verso prodotti più professionali. E qui, il disastro. O aprivo un mutuo, o dovevo trovare una alternativa. nonostante la sbandierata qualità delle lenti L (molto discutibile in molti casi, credetemi) un corpo di livello abbastanza alto (5D) a formato pieno, la sensazione che alle mie foto mancasse qualcosa era sempre dietro l'angolo. Sensazione che si era trasformata in una ossessione della lente perfetta (e intanto il corredo si allargava, e appesantiva...).
Ai tempi anche io ero schiavo un pò dei pregiudizi, avevo indossato il mio paraocchi, e eletto il mio brand a "non plus ultra". Allo stesso modo però scattavo più a pellicola che in digitale, proprio per quella sensazione di compiutezza dello scatto che non riuscivo a trovare nel sistema digitale in uso. Credo di non aver mai utilizzato o pubblicato una Canon-foto senza averne sviluppato il RAW (i jpeg, non ne parliamo... mai usati, mai neanche presi in considerazione).

C'è un unico modo per liberarsi da una convinzione così radicata. Una prova empirica. Di mia spontanea volontà avevo provato una qualche macchina Nikon ma ne ero sempre rimasto deluso dalla complicata interfaccia e disposizione dei comandi. Mai mi sarei sognato di valutare un brand diverso dai soliti noti. Ed invece, ad un certo punto, mi servì un apparecchio leggero e trasportabile ma di alta qualità. Sono riuscito a farmi piacere la G11 di Canon per un annetto scarso, ma non era abbastanza. Provai una mirrorless Olympus.
Dopo le prima due foto, rigorosamente in Jpeg e con l'ottica "plasticotta" sentii sgretolarsi anche la più radicata delle convinzioni. Di li a 15 giorni tutto il mio variegato e pesante corredo professionale Canon era in vendita mentre tornavo a casa con un corredo professionale Olympus compatto e flessibile, di una qualità inimmaginabile. Per me.

(continua)

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