// Tamron 35mm f/2.8 Di III OSD M1:2

Dopo la prova di qualche giorno fa della versione 24mm, eccomi solerte ad affrontare quella del fratello maggiore, di focale 35mm ed identica apertura f/2.8.
Tralascio senza esitazione tutta la parte introduttiva (che potete leggere tranquillamente qui) e mi addentro subito nell’esperienza d’uso di questo atipico 35mm @52mm eq.





 


 

Sul mio sensore APS-C, la focale 35mm equivale al classico ed intramontabile “cinquantino”, ossia la lente con cui è possibile, praticamente, fotografare di tutto utilizzando le proprie gambe come zoom. Nonostante non sia più un fan di questa focale da diverso tempo è indubbio che la sua presenza in un corredo sia necessaria, soprattutto se si occupa di fotografare persone (è infatti perfetta per la figura intera e per i bambini).
Come detto per il 24mm, la luminosità f/2,8 per un prime e un po' atipica, ma si viene ripagati con un peso inesistente ed una qualità di immagine molto buona anche a TA (ricordo che utilizzo una fortocamera Sony APSC).



Anche il 35mm si avvantaggia molto della correzione software tramite il proprio profilo specifico in Camera Raw, sebbene in maniera meno evidente rispetto al modello più grandangolare: anche n questo caso si segnala una interessantissima distanza minima “macro” che rende molto versatile questa lente anche per riprese ravvicinate o macro ambientate. 

 


Brescello, 2025

Brescello, 2025

L'inquadratura più congeniale per i ritratti con questa lente


Uno dei motivi che mi fa apprezzare queste lenti è probabilmente l’impossibilità di avere uno sfuocato troppo “marmellatoso”, in quanto offrono a TA una PDC più che ragionevole pur con uno sfuocato significativo. 


Brescello, 2025


Il 50mm offre un' inquadratura atipica ma molto caratterizzante in alcuni casi



 
La scelta di voler utilizzare delle focali fisse al posto di più comodi zoom, oltre che per un discorso di qualità, può essere ricercata anche nella volontà di “forzare” la propria visione, rinunciando alla comodità di uno zoom, per dare anche continuità visiva al proprio racconto e mantenere quindi un timbro costante narrativo; in questo senso il 35mm e anche il 24 e il 20 (che non ho avuto modo di provare) rappresentano 3 focali classiche con cui mettersi alla prova in uno storytelling più ragionato senza farsi prendere dall’eccessivo (ab)uso di sfuocato che ormai imperversa in troppe produzioni contemporanee. 

 

Brescello, 2025

La quantità di dettagli visibili all'interno della cabina depone a favore della precisione ottica


 

Anche per il Tamron 35mm f/2,8 Di III OSD M1:2 valgono molte delle considerazioni fatte in precedenza per il modello 24mm: l’ AF è abbastanza reattivo (sebbene non fulmineo) e la qualità generale è decisamente buona; la facilità di trasporto lo rende un perfetto compagno di avventure quotidiane, divertente da usare, versatile e di buona qualità, anche e sopratutto considerando il fattore prezzo cui viene proposto.

 

Piccoli agronomi crescono
 

Come il 24mm, anche questo Tamron 35mm è disponibile unicamente nella versione per Sony E. Per maggiori informazioni e caratteristiche tecniche complete clicca qui.

 

Brescello, 2025

 


I prodotti Tamron sono distribuiti in Italia da Polyphoto SPA che si ringrazia per la collaborazione a questo articolo. Maggiori informazioni www.polyphoto.it

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