// An Year Ago...

Un anno fa, di questi tempi, si prendevano decisioni importanti. Un anno fa, di questi tempi, si azzardavano mosse che avrebbero fatto gridare alla pazzia più di qualcuno. Sempre un anno fa, di questi tempi, si iniziava a prendere meglio il controllo della propria vita.
Fu ad inizio 2012 che presi una decisione molto importante, ossia quella di riprendermi il mio tempo, parte della mia vita, di "ribellarmi" (se così si può dire) ad un sistema che sacrifica sempre più l'individualità per una non ben precisata collettività.
L'avventura è iniziata, proprio ai primi di marzo, quando il mio contratto full-time (quello che attualmente la nostra società considera un bene quasi divino) viene trasformato in part-time verticale lasciandomi il fine settimana libero per iniziare serenamente la mia attività professionale di fotografo e libero professionista.



Decisione sofferta, non facile, ma in fin dei conti appagante. Sto diventando ricco? Non direi. Sto vivendo meglio? Assolutamente si.



Gestire, amministrare, curare il proprio lavoro, essere padroni delle proprie idee e vederne i frutti (positivi o negativi che siano), sentirsi travolgere da quel fiume in piena di voglia di fare, di crescere, di affermarsi: questo è quello che tutti dovrebbero provare, almeno una volta nella propria vita lavorativa.


Quello della fotografia è un mondo difficile, non che gli altri non lo siano, ma è totalmente sregolato, nel bene e nel male. Poichè il concetto stesso di fotografia sta diventando veloce, cangiante, sta iniziando a diventare complicato anche far capire che scegliere un fotografo o l'altro che non è una questione di prezzo, ma una questione di qualità, di durata nel tempo di un ricordo. 

Molti, sconsolati, afflitti, traditi, sconfitti, mollano. Molti tornano a fare fotografia solo per proprio piacere, altri devastano il mercato con improbabili offerte "groupon", servizi gratuiti, prezzi così bassi che è oggettivamente impossibile non solo trarne un utile, ma anche non essere in passivo, altri ancora riversano colpe qua e la, senza porsi la mano sul cuore e chiedersi se in fin dei conti non sia anche colpa loro del loro stesso fallimento.


Ed io? Io faccio i miei passi, nella giusta direzione (per quanto mi riguarda, ovviamente . Valutando di volta in volta i lavori fattibili e quelli non ancora realizzabili, mettendo nel cassetto le idee buone, confrontandomi con chi reputo in grado di darmi spunti interessanti e circondandomi di partner validi.




Io ho deciso di portare ad un livello la mia passione per la fotografia, la serietà nel praticarla, e il divertimento che provo nel regalare emozioni con i miei scatti.  Ho deciso di farlo nella maniera che reputo migliore, gestendo da me il "marketing" e tutto il resto, partendo dalle mie idee fino al prodotto finale.

Sono stato fortunato, ho trovato compagni di avventura capaci e intriganti, ma penso che anche questo non sia casuale. Ogni azione, ogni decisione presa su un blog, su facebook etc contribuisce a creare quello che poi ci rivolgerà contro o a favore.
Come quando ho deciso di eliminare il mio profilo storico di facebook, facendo tabula rasa di contatti, eliminando alla radice intrusioni, spionaggi, commentatori indesiderati. Scelta di "chi se la tira" qualcuno ha detto. No, scelta indovinata, dico io. I contatti utili si sono moltiplicati, quelli inutili sono spariti. Per qualcuno resto uno che se la tira. Per tutti gli altri sono quello di sempre, che sa cosa può fare e cosa no, e lo fa al meglio che può.


Sicuramente qualcuno trova o troverà borioso il fatto che io faccia corsi di fotografia base, che mi senta in grado di spiegare, di "insegnare" ma questo non è affar mio. Le testimonianze di chi ha avuto la voglia di provare sono incoraggianti, e mi permettono di andare avanti per la mia strada, seguendo il mio percorso e la mia voglia di condividere quello che so.



E' già passato un anno. Siamo solo all'inizio. E sono già molto soddisfatto di chi sono e cosa sto diventando (nel mio piccolo).

4 commenti:

  1. come ti commentavo un mesetto fa ad un altro post Ugo hai tutta la mia comprensione e anche un pizzico di invidia. Con una famiglia è molto difficile rinunciare ad un posto full time fisso e sicuro, magari con un buono stipendio, per tentare una strada diversa, economicamente meno interessante ma più piena di vita e di gioia. Spero un giorno di poter avere il tuo coraggio, e ti faccio tantissimi in bocca al lupo per la tua carriera, il tuo lavoro e la tua famiglia. Anche se non ti conosco personalmente ti seguo sempre e con estremo interesse e ogni post mi sembra di conoscerti sempre un poco di più.
    A presto!
    Marco

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  2. la mia famiglia si sta formando proprio in questi anni. E' proprio per "loro" che è scattata la molla.
    ti consiglio la lettura di un libro, poche pagine che possono cambiare il modo di vedere il mondo. E' poca cosa, è uno di quei libri che sembrano scritti per far sembrare tutto facile, ma contiene delle verità incredibili. Se anche in minima parte covi l'idea di metterti "in gioco" (parola non usata a caso) questa lettura può avere l'effetto di una sigaretta in un deposito di benzina e infiammabili.
    John Williams - Mollo tutto e faccio solo quello che mi piace.

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  3. Beh, complimenti.
    Per conto mio non trovo borioso il fatto che fai corsi base di fotografia. Io, più che il fotografo in senso stretto, farei solo quelli, che trovo estremamente appaganti.
    Quando poi diventi ricco e famoso mi prendi come assistente? :D

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  4. Ugo, complimenti per la scelta.
    Sono convinto che passione, serietà, competenza porteranno sempre dei risultati, nonostante le mille difficoltà che si possono incontrare.

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